Ieri il primo ministro Yair Lapid e il ministro degli Esteri turco Çavuşoğlu hanno firmato un accordo con il quale si esprime la volontà di Israele e Turchia di concludere un accordo bilaterale sull’aviazione civile, che rafforzerà i legami e consentirà la ripresa dei voli israeliani verso la Turchia.
L’accordo, destinato a sostituire l’attuale, risalente al 1951, prevede la ripresa dei voli delle compagnie israeliane verso una varietà di destinazioni in Turchia, e quelle delle compagnie turche verso Israele.
La firma di questo trattato costituisce un’importante pietra miliare nell’avanzamento delle relazioni bilaterali tra i due paesi, che solo negli ultimi mesi hanno cominciato a riallacciare i rapporti.
Infatti per più di un decennio Turchia e Israele sono stati ai ferri corti. Questo a causa di diverse crisi diplomatiche: la prima nel 2010, dopo l’incidente della Freedom Flotilla, e successivamente nel 2018, quando la Turchia richiamò il suo ambasciatore e chiese allo Stato ebraico di andarsene a causa delle violente proteste al confine tra Israele e Gaza.
Negli ultimi due anni, tuttavia, Erdogan ha assunto un tono notevolmente diverso nei confronti di Israele, esprimendo interesse a migliorare i legami. Sia il presidente Isaac Herzog che Lapid hanno visitato la Turchia quest’anno e gli alti dirigenti israeliani hanno parlato più volte con Erdogan. Inoltre, il presidente Herzog ha telefonato, nella serata di ieri, al presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, in onore della festa musulmana di Eid al-Adha.
Le due parti quindi non sono concentrate solamente a firmare accordi. Gerusalemme e Ankara stanno lavorando per andare oltre le crisi. Degno di nota è soprattutto il recente coordinamento di sicurezza in corso tra i due paesi.
Nelle scorse settimane infatti, i due paesi hanno collaborato per smantellare cellule terroristiche finanziate dai pasdaran che progettavano di uccidere gli israeliani a Istanbul. Le autorità turche nei giorni scorsi hanno arrestato cinque iraniani sospettati di aver pianificato attacchi contro israeliani prima della visita di Lapid.