Sono circa 900 i sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti che sono morti in Israele l’anno scorso a causa del covid-19, una porzione importante dei 4.493 deceduti nel paese per la pandemia. Il dato viene diffuso dall’ufficio centrale di statistica (Cbs) israeliano, alla vigilia della giornata della Memoria dell’Olocausto. E l’invito è oggi a proteggere il più possibile quanti hanno già terribilmente sofferto, perché possano vivere serenamente i loro ultimi anni.
In Israele vivono 179.600 sopravvissuti alla Shoah, tutti sopra i 75 anni, il 17 % ultranovantenni. Nel corso del 2020 ne sono morti 17mila, ma per 900 di loro a portarli via è stato il covid. Molti altri hanno superato anche questa prova: di tutti i contagiati fra i sopravvissuti, ne sono morti il 17%. Moshe Kantor, presidente dell’European Jewish congress, ha esortato i paesi europei ad assicurare che i sopravvissuti all’Olocausto siano vaccinati il più presto possibile. “Attraverso le loro vite hanno mostrato la loro forza d’animo, ma nell’attuale crisi molti sono purtroppo morti da soli nel dolore, o stanno combattendo ora per la loro vita, mentre altri soffrono dell’estremo isolamento – ha detto ieri Kantor in una cerimonia online organizzata assieme all’Ue per la giornata della Memoria – abbiano un dovere verso i sopravvissuti, per assicurare che possano vivere i loro ultimi anni con dignità, senza paura, e in compagnia dei loro cari”. In Italia fra i vaccinati, c’è Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz, che ha ricevuto la prima dose il 18 gennaio. (Cif/Adnkronos)