“I crimini contro l’umanità della Shoah hanno fatto vedere al mondo l’abisso”. È quanto ha scritto Olaf Scholz nel libro dei visitatori al memoriale dello Yad Vashem a Gerusalemme, dove è stato accompagnato dal primo ministro Naftali Bennett. La tappa allo Yad Vashem è parte della prima visita ufficiale nello Stato ebraico del cancelliere tedesco.
“La Shoah, la distruzione sistematica degli ebrei, è una ferita alla base dei legami tra Germania e Israele” ha detto Naftali Bennett accogliendo Scholz. Ha poi aggiunto: “su questa ferita abbiamo costruito rapporti forti e significativi”.
Successivamente si è tenuta la conferenza stampa, dove Bennett ha considerato l’iniziativa diplomatica “un balzo in avanti nelle nostre relazioni” e Scholz l’ha definita uno “sviluppo importante e di grande significato”.
“La Germania prova responsabilità verso lo stato di Israele. Per questo sarà sempre dalla parte di Israele in maniera forte” ha affermato il Cancelliere, che ha ribadito la volontà di “raggiungere un accordo a Vienna, perché ora è il momento di decidere”, sostenendo che la Germania è “impegnata” ad impedire che Israele venga messo in pericolo dall’Iran. Secondo Scholz il raggiungimento della capacità nucleare da parte del regime degli Ayatollah sarebbe “una minaccia alla pace”.
Entrambi hanno chiesto inoltre l’immediata fine dei combattimenti in Ucraina. “Come leader abbiamo il dovere di fare del tutto per fermare lo spargimento di sangue e spostare la battaglia al tavolo dei negoziati. Non è ancora troppo tardi” ha detto il premier israeliano.