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Le famiglie degli ostaggi israeliani Omer Wenkert, Eliya Cohen, Avraham (Avera) Mengistu, Tal Shoham, Omer Shem Tov e Hisham Al-Sayed hanno ricevuto la comunicazione che i loro cari saranno rilasciati sabato. La notizia giunge dopo che l’Ufficio del Primo Ministro israeliano ha confermato che Hamas procederà alla liberazione dei sei ostaggi e consegnerà le salme di quattro ostaggi uccisi, la cui restituzione avverrà giovedì. Il Forum delle Famiglie degli Ostaggi ha accolto con “profonda gioia e sollievo” la notizia del rilascio, ma ha espresso anche immenso dolore per il ritorno dei corpi dei quattro ostaggi assassinati.
Nel frattempo, stando a quanto dichiarato dai terroristi di Hamas, giovedì verranno consegnati i corpi di quattro ostaggi, tra cui i corpi di Shiri Bibas e dei suoi due figli piccoli, Ariel e Kfir. Tuttavia, la famiglia ha dichiarato di non aver ricevuto conferme ufficiali, affermando che “finché non ci sarà certezza, il nostro viaggio non è finito”. Il marito di Shiri e padre dei bambini, Yarden Bibas, è stato liberato poche settimane fa e ha rivolto un appello al premier israeliano Benjamin Netanyahu: “Portate indietro la mia famiglia. Grazie a voi sono tornato, aiutatemi a riportare la luce nella mia vita”.
Israele ha confermato che giovedì riceverà il corpo di Shlomo Mantzur, l’unico nome ufficialmente accertato.
I corpi saranno trasportati al Centro Nazionale di Medicina Forense di Abu Kabir, a Jaffa, per l’identificazione tramite impronte digitali, analisi dentali e test del DNA. Il sistema di identificazione israeliano è tra i più avanzati al mondo, e il processo sarà condotto con il massimo rispetto per le famiglie.
Intanto, il governo israeliano si prepara ad avviare i negoziati per la seconda fase dell’accordo, che prevede il rilascio degli ostaggi ancora in mano a Hamas in cambio di prigionieri palestinesi. Il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha dichiarato che i colloqui inizieranno questa settimana e che Israele insisterà sulla completa smilitarizzazione della Striscia di Gaza. Al momento, dopo la prima fase, rimarranno 59 ostaggi israeliani a Gaza, di cui 24 ritenuti ancora in vita. Gli altri sono stati dichiarati ufficialmente deceduti dalle autorità israeliane. Sa’ar ha inoltre respinto qualsiasi ipotesi che preveda il trasferimento del controllo di Gaza all’Autorità Palestinese, mentre Hamas ha dichiarato di essere pronto a negoziare immediatamente la seconda fase dell’accordo. Secondo fonti israeliane, Hamas ha accettato di accelerare il rilascio dei sei ostaggi in vita perché temeva che l’accordo non avrebbe retto fino al 42° giorno, quando Israele avrebbe dovuto liberare 47 membri di Hamas detenuti nel 2011 e successivamente arrestati di nuovo.