Il
presidente israeliano Reuven Rivlin inizierà le consultazioni con i partiti
eletti sulla formazione del governo la prossima settimana. “In una
decisione storica e pionieristica nella storia di Beit HaNassi (Residenza
Presidenziale), il presidente ha annunciato che i suoi incontri con le varie
fazioni saranno trasmessi in diretta, su tutte le piattaforme, in nome della
trasparenza”, si legge in una dichiarazione del portavoce.
Tutti i
partiti eletti (che hanno superato la soglia di sbarramento del 3,25%) avrannoo
la facolta’ di raccomandare al presidente il nome del candidato premier. La
scelta cruciale e’ legata alla matematica: nessun partito, per quanto grande, ha
infatti la maggioranza (61 seggi) per formare da solo il governo, quindi ha
bisogno di stringere una serie di alleanze per formare una coalizione.
Il
presidente, una volta ricevute le raccomandazioni, da’ l’incarico al leader del
partito che sembra avere le maggiori chance di formare il governo, colui cioe’
che gode del sostegno del maggior numero di parlamentari. Non c’e’ nessun
obbligo di dare l’incarico al leader del partito piu’ grande alla Knesset (e’
quello che successe nel 2009 a Kadima che pur essendo il partito con il maggior
numero di seggi venne ‘scavalcato’ dal Likud di Benjamin Netanyahu che con il
sostegno del blocco di destra godeva della maggioranza in Parlamento). Il
presidente puo’ raccomandare la creazione di un governo nazionale, con due partiti
e la premiership a rotazione, ma non puo’ imporlo. –
Il candidato
premier ha fino a 42 giorni di tempo per formare una coalizione (28 giorni piu’
una proroga di altri 14 a discrezione del presidente); qualora non riuscisse a
ottenere il sostegno della maggioranza (61), il presidente puo’ dare l’incarico
a un altro leader che a quel punto ha 28 giorni per tentare l’impresa, senza
possibile rinvio. Se anche il secondo candidato premier dovesse fallire, una
maggioranza di deputati puo’ chiedere al capo dello Stato di indicare un terzo
candidato che avrebbe a disposizione solo 14 giorni. In caso di ulteriore
fallimento, ci sarebbe lo scioglimento della Knesset e nuove elezioni entro 90
giorni.
Una volta
che il premier designato ha formato un governo, la coalizione deve presentare
alla Knesset la sua composizione, il programma e la suddivisione degli
incarichi. Ottenuta la fiducia dell’aula, premier e governo giurano
ufficialmente ed entrano in carica.