A due giorni dalla scadenza per la presentazione del suo nuovo governo, il premier Benyamin Netanyahu non è riuscito ad ottenere il sostegno del partito dell’ex ministro della difesa Avigdor Lieberman e ancora non dispone di una maggioranza alla Knesset. ”Noi non siamo disposti ad entrare in un governo basato sulla ‘halacha’ (la ortodossia ebraica)” ha detto oggi Lieberman in parlamento a nome del suo partito Israel Beitenu che conta 5 deputati. Riferendosi alla eventualità che il Likud, in assenza di una maggioranza, si veda costretto a presentare una legge per lo scioglimento anticipato della legislatura, Lieberman ha precisato che voterebbe a favore. In precedenza due partiti di opposizione – i centristi ‘Blu-Bianco’ di Beny Gantz ed i laburisti di Avi Gabbai – hanno invece detto di opporsi a nuove elezioni. Se Netanyahu non riuscisse a dar vita ad un nuovo governo, il Capo di Stato Reuven Rivlin – a loro parere – dovrebbe affidare l’incarico ad un altro deputato.
Sulla crisi politica in corso in Israele e sui rapporti tra Netanyahu e Lieberman ha avuto un effetto dirompente il vistoso titolo di prima pagina di Israel ha-Yom (un diffuso free press vicino alla posizioni del premier Benyamin Netanyahu) che ha oggi denunciato ‘La frode chiamata Lieberman’. Nel testo l’articolista ha sostenuto che il partito dell’ex ministro della difesa, Israel Beitenu (Israele casa nostra), “è la truffa più grande mai avvenuta nella politica israeliana”. Quel partito, secondo il giornale, si presenta come una formazione di Destra mentre “ha un piano politico che appartiene alla sinistra radicale” in quanto prevede lo sgombero in massa di israeliani dalla Cisgiordania. Immediata la reazione di Avigdor Liberman. Riferendosi a Israel ha-Yom ha affermato: “La Pravda nell’era di Stalin era al confronto un giornale più delicato, e più obiettivo”.