Israele chiede all’Assemblea generale delle Nazioni Unite di adottare all’unanimità la risoluzione che respinge e condanna qualsiasi negazione della Shoah e sollecita tutte le nazioni e i social media “ad adottare misure attive per combattere l’antisemitismo e la negazione della Shoah”. Lo riporta Israel Hayom.
Oggi, 20 gennaio, è prevista la votazione dei 193 Stati membri sulla risoluzione, fortemente sostenuta dalla Germania. Una data che ha un’importante valenza simbolica: il 20 gennaio del 1942, a Berlino, durante la Conferenza di Wannsee, tenuta in un edificio sulla riva dell’omonimo lago, i nazisti pianificarono la “soluzione finale” della questione ebraica.
“Confidiamo in un consenso – ha detto ieri l’Ambasciatore d’Israele presso le Nazioni Unite Gilad Erdan – Se vogliamo che l’ONU riesca a prevenire genocidi, dobbiamo ricordare quello che è successo in passato”. “A causa della scomparsa di molti testimoni della Shoah e dell’uso così vasto di internet – ha aggiunto Erdan – il pericoloso fenomeno di distorsione o addirittura di negazione della Shoah ha avuto ampia diffusione”.
Il testo della risoluzione elogia i Paesi che hanno preservato i campi di sterminio nazista ed esorta gli Stati membri delle Nazioni Unite “a sviluppare programmi educativi che insegnino alle generazioni future la lezione della Shoah, al fine di aiutare a prevenire altri genocidi”. Bisogna contrastare la banalizzazione e la minimalizzazione della Shoah. Nella risoluzione viene anche sottolineato che la negazione della Shoah si riferisce a “discorsi di propaganda che negano la realtà storica e la portata dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti e dei loro complici durante la Seconda guerra mondiale” come anche “i tentativi di affermare che la Shoah non abbia mai avuto luogo o mettere in dubbio le camere a gas e le fucilazioni di massa”.