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In una toccante dichiarazione rilasciata mercoledì, Yocheved Lifshitz, uno dei primi ostaggi liberati da Hamas nel 2023, ha rivelato la terribile ironia del destino di suo marito Oded Lifshitz, ostaggio senza vita restituito dai terroristi di Hamas questa mattina. Co-fondatore del kibbutz Nir Oz, Oded Lifshitz era noto per il suo incrollabile impegno per la pace con i palestinesi. “Era un grande combattente per la pace, aveva ottimi rapporti con i palestinesi” ha detto Yocheved, prima di aggiungere amaramente: “Ciò che mi fa più male è che lo hanno tradito, che hanno calpestato colui che ha combattuto per loro tutta la vita”. Oded e Yocheved hanno lavorato tutta la vita per la convivenza con i palestinesi, recandosi regolarmente al confine di Gaza con il loro veicolo personale per trasportare i malati oncologici negli ospedali israeliani.
Yizhar Lifshitz, figlio di Oded Lifshitz, ha detto che i membri della famiglia hanno appreso per la prima volta mercoledì pomeriggio dalle organizzazioni terroristiche di Gaza che loro padre era nel rilascio dei quattro ostaggi uccisi giovedì mattina, assieme a Shiri Bibas e ai suoi figli, Kfir e Ariel. “Questa sensazione è terribile – ha detto Yitzhar – lo hanno rapito vivo dal suo Kibbutz e lo hanno consegnato morto. Il nostro kibbutz è stato bruciato, la comunità massacrata”.
Oded è stato rapito dalla sua casa nel kibbutz il 7 ottobre. Anche sua moglie, Yocheved Lifshitz, è stata rapita dalla loro casa ed è stata rilasciata nell’ottobre 2023 insieme a Nurit Cooper. Yocheved ha detto che la mattina del massacro Oded ha cercato di chiudere la porta della camera bunker, ma i terroristi gli hanno sparato alla mano. La donna è stata portata dai terroristi su un motorino mentre Oded giaceva sulla porta di casa, privo di sensi e sanguinante. In seguito, è emerso che Oded era stato rapito e tenuto prigioniero per 20 giorni con Hana Katzir, anche lei rapita e poi rilasciata. Yocheved e Oded Lifshitz hanno dedicato insieme una vita all’amore per il loro kibbutz e per la natura, creando un enorme giardino di cactus a Nir Oz. Daniel, il nipote, ha detto: “Mio nonno è arrivato a Nir Oz nel 1956, il kibbutz è il lavoro di una vita”. “Queste ore non sono facili per noi. Per 502 giorni abbiamo sperato e pregato per una finale diverso. Il nostro viaggio non finirà qui, continueremo a combattere fino a quando l’ultimo ostaggio non sarà restituito alla propria famiglia” ha scritto in una nota la famiglia Lifshitz.