In caso di riconferma nelle elezioni della prossima settimana, Benjamin NETANYAHU promette l’annessione a Israele di gran parte della Cisgiordania conquistata nella Guerra dei Sei Giorni nel 1967. La mossa, ha annunciato il premier ieri in una conferenza stampa, consentirebbe allo Stato ebraico di avere “confini sicuri e permanenti” per la prima volta nella sua storia. NETANYAHU, citando il sostegno dell’Amministrazione Trump all’annessione di alcune parti della Cisgiordania, ha sostenuto che per Israele è il momento di cogliere quella che ha definito “un’opportunità unica” e “irripetibile”. Si tratta, ha detto il premier israeliano parlando a Ramat Gan, “di un’opportunità che non abbiamo dalla Guerra dei Sei Giorni, e dubito che ne avremo un’altra nei prossimi 50 anni. Datemi il potere per garantire la sicurezza di Israele. Datemi il potere per determinare i confini di Israele“, ha affermato.
NETANYAHU ha detto di sperare nell’annessione di tutti gli insediamenti israeliani in Cisgiordania, ma in caso di vittoria, la prima annessione sarebbe quella della Valle del Giordano. Si tratta di una fertile e strategicamente importante striscia di territorio che si estende lungo il confine con la Giordania, da Beit Shean, nel nord di Israele, fino alle rive del Mar Morto.