Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha inaugurato ieri un nuovo insediamento sulle Alture del Golan, denominato “Ramat Trump” – “la Collina Trump” in ebraico – in onore del presidente degli Stati Uniti. “Grazie, primo ministro Netanyahu e Stato di Israele per questo grande onore!” ha twittato poco dopo l’inquilino della Casa Bianca. Il 25 marzo scorso, Donald Trump ha riconosciuto la sovranità di Israele sulla parte del Golan che lo Stato ebraico ha conquistato alla Siria durante la Guerra dei Sei Giorni del 1967, poi annessa nel 1981. “Il Golan è israeliano e rimarrà tale”, ha detto Benjamin Netanyahu, descrivendo il presidente Donald Trump come “un grande amico di Israele”.
Il Consiglio dei ministri israeliano, riunito ieri eccezionalmente sotto una tenda nel Nord del Golan, ha approvato il nome di “Ramat Trump” per la nuova colonia. Presente, l’ambasciatore statunitense David Friedman, che ha salutato il “gesto straordinario” dello Stato ebraico. Questo nuovo insediamento dovrebbe essere costruito sul sito di un kibbutz di nome Quela Bruchim, fondato nel 1984 e in cui solo quattro famiglie vivono ancora, sistemate in strutture mobili. Fuori dalla tenda che ha accolto la riunione di governo, è stato posto e svelato un cartello con il nome della colonia, poco dopo l’annuncio fatto davanti a funzionari locali, ebrei e drusi.