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    Nascerà a Safed un grande polo industriale del FoodTech

    Dare vita ad un maxi incubatore sul FoodTech: è questa la nuova sfida di Israele che ha scelto il distretto di Safed, a nord del Paese, non solo per accorpare tutti i 18 incubatori già operativi sul territorio nel campo delle tecnologie alimentari ma anche per sostenere la nascita di nuove startup.

    La gara per la creazione della nuova “cittadella” è stata bandita dalla Innovation Authority che a supporto dell’iniziativa ha deciso di stanziare un budget annuale di 600mila Nis (quasi 150mila euro) per garantire l’operatività della struttura a cui si aggiungono 5 milioni di Nis (oltre un milione di euro) da destinare specificamente alle aziende incubate. I 18 incubatori che confluiranno nel nuovo FoodTech district vedono in campo le principali realtà israeliane del comparto nonché una serie di multinazionali e fondi di venture capital internazionali che oltre a sostenere lo sviluppo delle startup locali garantiscono gli investimenti per il time-to-market delle soluzioni più innovative e fungono da “gateway” per l’internazionalizzazione.

    “Il nuovo incubatore rappresenta un importante investimento per il Nord del Paese e sarà cruciale per la crescita dell’area – commenta il ministro dell’Economia e dell’Industria Eli Cohen -. Sono previsti centinaia di nuovi posti di lavoro con un impatto significativo sull’economia e sulla produttività. E le aziende che decideranno di attivare i propri centri di ricerca e sviluppo nell’Alta Galilea godranno di vantaggi senza precedenti. Puntiamo a una vera rivoluzione tecnologica nel Nord di Israele e non vediamo l’ora di goderne i frutti negli anni a venire”.

    L’obiettivo dell’incubatore è di individuare e sostenere progetti tecnologici innovativi in diversi settori: si va dallo sviluppo della prossima generazione di alimenti e bevande alla conversione di terreni agricoli per la produzione alimentare, dall’ottimizzazione dei processi in chiave ecosostenibile all’accorciamento della filiera per preservare sicurezza e freschezza degli alimenti, dall’innovazione dei metodi di approvvigionamento all’abbattimento degli scarti in eccedenza.
     “Stando alle stime entro il 2050 ci saranno 9,6 miliardi bocche da sfamare. Di qui l’attenzione globale su FoodTech – sottolinea Aharon Aharon, Ceo della Innovation Authority – È estremamente importante sviluppare soluzioni in grado fronteggiare la sfida e una delle nostre risposte è l’istituzione del nuovo incubatore a Safed”. Da parte sua Anya Eldan, vice presidente dell’Autorità ricorda che “in Israele ci sono circa 400 aziende produttrici di tecnologia alimentare e l’Autorità per l’innovazione di Israele punta a favorire la creazione di altre società innovative in questo campo per aiutarle a consolidarsi, a svilupparsi e a diventare leader globali”.

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