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    ISRAELE

    Maya Regev, il racconto delle sofferenze durante la prigionia a Gaza

    L’ex ostaggio di Hamas Maya Regev ha condiviso a Channel 12 alcuni dettagli sulle torture subite mentre era tenuta ostaggio dei terroristi di Hamas a Gaza. La ventunenne era stata catturata insieme al fratello Itay, 19 anni, e ad alcuni amici (Omer Shem Tov e Ori Danino), mentre partecipavano al Supernova Festival, il grande evento musicale che si stava tenendo vicino al kibbutz Re’im. Maya e Itay sono stati liberati durante la settimana di tregua a novembre insieme ad altri 105 civili (principalmente donne anziane e bambini). Il 7 ottobre, durante l’attacco al Supernova festival, Maya è stata gravemente ferita ad una gamba. A Channel 12 ha descritto il dolore che le procuravano a Gaza: «Mi facevano molto male. Quando mi cambiavano le fasciature, quando volevano ispezionare le mie ferite, mi provocavano intenzionalmente dolore. Il medico usava il cloro, l’alcol e talvolta qualcosa simile all’aceto di mele, versandoli direttamente nella ferita» ha spiegato la ragazza durante l’intervista.
    Per alleviare il dolore, i medici le somministravano chetamina e petidina per via endovenosa. «Non sono antidolorifici, ma miorilassanti. Non potevo quindi rispondere, ma sentivo tutto» ha detto la giovane.
    Un giorno, un medico ha utilizzato un coltellino per tagliare la pelle di Maya senza tener conto del suo dolore. Maya ha spiegato in questa intervista che avrebbe voluto colpire il medico, ma che non ha potuto fare nulla se non soffrire in silenzio, temendo che potessero amputarle la gamba.
    Ha poi dichiarato che aveva due opzioni: «Potevo sdraiarmi sul materasso e piangere per quanto mi mancassero i miei genitori, per il fatto che mi avevano sparato e per essere un ostaggio. Oppure potevo reagire e combattere. Credo che sia stata questa determinazione a salvarmi».
    Anche il fratello di Maya, Itay, era stato ferito dai terroristi il 7 ottobre e, mentre era ostaggio a Gaza, è stato sottoposto ad una operazione chirurgica senza anestesia per rimuovere un proiettile dalla gamba, come ha raccontato il ragazzo in una intervista alla BBC.
    Tra gli amici di Maya e di Itay ancora detenuti da Hamas c’è Omer. Omer ha aiutato Maya mentre era ancora in ostaggio a Gaza, calmandola, tenendola ferma durante una medicazione, e coprendole la bocca per non farla urlare. Quella è stata l’ultima volta in cui Maya ha visto il suo amico. Da quando sono stati liberati a novembre, Maya e suo fratello Itay sono in contatto con la famiglia di Omer e insieme si stanno battendo per ottenere il suo rilascio e quello degli altri ostaggi.
    Maya è tornata in Israele con molte infezioni, tra cui un fungo nell’osso: nonostante siano trascorsi otto mesi dal suo rilascio, il percorso per la guarigione sembra ancora lungo. Il suo sogno? Tornare a camminare con entrambe le gambe.

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