Il ritrovamento dei corpi di sei ostaggi israeliani, brutalmente uccisi dai terroristi di Hamas con colpi a bruciapelo tra giovedì e venerdì, ha suscitato un’ondata di dolore e indignazione per le barbarie commesse da Hamas.
Negli Stati Uniti, il Presidente Joe Biden ha espresso la sua profonda indignazione e dolore. “Sono devastato e indignato dalla morte di Hersh Goldberg-Polin e degli altri cinque ostaggi,” ha dichiarato, sottolineando che “Hamas pagherà per questi crimini”. Biden ha aggiunto che gli Stati Uniti continueranno a lavorare instancabilmente per garantire il rilascio degli ostaggi rimanenti. Anche la vicepresidente Kamala Harris ha espresso il suo cordoglio alla famiglia Goldberg-Polin, ribadendo che “Hamas ha ancora più sangue americano sulle mani”. “Piangiamo la morte senza senso degli ostaggi israeliani, uccisi da Hamas a causa di una totale mancanza di forza e leadership da parte americana,” ha scritto Donald Trump sul suo social network ‘Truth’, dove ha accusato il presidente e la sua vice, candidata democratica alle prossime presidenziali, di avere “le mani sporche di sangue.”
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha ricordato l’incontro avuto ad ottobre con i genitori di Hersh Goldberg-Polin e altre famiglie di ostaggi. “Le tragiche notizie di oggi sono un devastante promemoria della necessità del rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e della fine dell’incubo della guerra a Gaza,” ha affermato attraverso i suoi canali social.
In Italia, le reazioni politiche sono state unanimi nella condanna dell’accaduto. Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito l’urgenza di un cessate il fuoco. “L’Italia è in prima linea per la pace in Medio Oriente: chiediamo un immediato cessate il fuoco per garantire la liberazione degli ostaggi e fornire aiuti alla popolazione palestinese.” Ignazio La Russa, Presidente del Senato, ha espresso “solidarietà e vicinanza al popolo di Israele per l’uccisione dei sei ostaggi,” sottolineando che “due Stati, due popoli” è l’unica soluzione per porre fine ai conflitti e alle morti. Lorenzo Fontana, Presidente della Camera dei Deputati, ha espresso il suo cordoglio ai familiari degli ostaggi israeliani e ha condannato fermamente “l’atrocità della violenza contro gli innocenti”, auspicando una tregua immediata e la pace. Maurizio Gasparri, Presidente dei senatori di Forza Italia, ha sottolineato come “la feroce esecuzione di altri ostaggi da parte di Hamas dimostri che questa setta di assassini è il principale ostacolo alla pace in Medio Oriente, i palestinesi devono liberarsi da questa congrega di massacratori”. Mara Carfagna, Presidente di Azione, ha ribadito la necessità di “sradicare il terrorismo da Gaza, per la sicurezza di Israele e per la popolazione civile palestinese che da anni paga le conseguenze di un regime del terrore che non vuole la pace, ma solo la distruzione di Israele.” Piero Fassino, deputato del Partito Democratico, ha dichiarato che “con questo ennesimo atto di barbarie, Hamas conferma di essere un’organizzazione terroristica criminale.”
Anche i vertici dell’ebraismo italiano hanno espresso il proprio dolore per l’uccisione dei sei ostaggi. Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha manifestato un profondo rammarico. “Questo dolore lacerante si aggiunge allo shock che dal 7 ottobre a oggi ci sfinisce al pensiero degli oltre 1.200 cittadini israeliani brutalmente assassinati dai terroristi di Hamas e dei 247 ostaggi (di cui 30 bambini) tenuti in condizioni inumane nei tunnel a Gaza.” Di Segni ha aggiunto che “il ritrovamento di altri sei ostaggi brutalmente assassinati conferma ancora una volta la barbarie di cui è capace Hamas,” lanciando un duro monito: “Leggere e ascoltare media, istituzioni ed accademici italiani che continuano a disconoscere lo stupro, la tortura e l’abuso è proprio ciò che desiderano i terroristi.” Victor Fadlun, Presidente della Comunità Ebraica di Roma, ha commentato con profonda commozione: “La Comunità ebraica di Roma è vicina e abbraccia i familiari di tutti gli ostaggi uccisi e prega affinché quanti ancora subiscono l’orrore della prigionia e dell’odio antisemita possano rivedere presto la luce, ritrovare la strada di casa e riunirsi ai loro cari.”
In Israele, il ritrovamento dei sei corpi sotto i tunnel di Rafah ha suscitato dolore e rabbia. Ieri sera migliaia di persone sono scese a manifestare contro il governo, accusato dall’opposizione di non fare abbastanza per riportare a casa gli ostaggi rimasti. In segno di protesta, la Histadrut, la principale confederazione sindacale dello Stato ebraico, ha indetto uno sciopero generale per fare pressione sul governo affinché faccia di più per raggiungere un accordo. Il Tribunale del Lavoro israeliano, lunedì pomeriggio, ha ordinato al sindacato di interrompere lo sciopero generale entro le 14:30, nonostante la richiesta del sindacato di prolungare la protesta fino alle 18:00. I giudici hanno stabilito che lo sciopero aveva motivazioni politiche e pertanto era considerato illegale secondo la legislazione israeliana.