Finalmente questa mattina è giunta la liberazione di altri ostaggi israeliani prigionieri dei terroristi di Hamas il 7 ottobre. La prima è stata Agam Berger. Assieme alla sua famiglia ad attendere la soldatessa a casa c’erano Liri Albag, Naama Levy, Daniella Gilboa e Karina Ariev. “Agam, la nostra eroina è tornata da noi dopo 482 giorni nell’inferno”, ha annunciato la famiglia Berger. “Nostra figlia è forte e coraggiosa”, ha continuato la sua famiglia. “Vogliamo ringraziare le forze di sicurezza e tutto il popolo d’Israele per il sostegno e le preghiere. Ora possiamo cominciare con lei il processo di recupero, ma non saremo soddisfatti fino a quando tutti gli ostaggi non torneranno a casa”.
Il sindaco di Holon, Shai Keinan, si è congratulato con Agam Berger per il suo ritorno a casa: “Mi unisco ai residenti di Holon e a tutti i cittadini di Israele per trasmettere i miei calorosi auguri in occasione del ritorno a casa della figlia della nostra città, Agam Berger”.
Liri Albag ha raccontato a Israel Hayom di come Agam Berger si sia astenuta dal consumo della carne durante i 482 giorni di prigionia perché non era Kasher. Romi Gonen, che è stata rilasciata dalla prigionia di Hamas la scorsa settimana dopo 471 giorni, ha condiviso una storia su Instagram con una foto di Berger. Così come Almog Meir Jan, liberato dalla prigionia nell’Operazione Arnon a giugno, ha condiviso la sua foto una sua foto scrivendo “finalmente sei tornata a casa”.
Agam Berger è stata rilasciata insieme a Arbel Yahoud e Gadi Moses nel corso della giornata di giovedì in uno scambio precedentemente non pianificato. La liberazione si è svolta in un clima propagandistico, con una coreografia messa in piedi da Hamas per rendere gli ostaggi vittime di terrore psicologico fino alla fine.
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha dichiarato: “Siamo commossi fino alle lacrime per il ritorno dalla prigionia di Agam Berger, Arbel Yehud e Gadi Moses, insieme ad altri cinque cittadini thailandesi. Le scene dei momenti di orrore durante il loro trasferimento alla Croce Rossa sono state snervanti e insopportabili. Un uomo di 80 anni come un soldato di 20 si sono trovati ad attraversare l’inferno con coraggio e ora si sono finalmente riuniti con le loro famiglie e tutti i loro cari” ha aggiunto Herzog.