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    ISRAELE

    Le famiglie degli ostaggi denunciano Hamas alla Corte penale internazionale

    Il Forum delle famiglie degli ostaggi presenterà una denuncia contro i leader di Hamas presso la Corte penale internazionale, promettendo di consegnare i terroristi alla giustizia, per il bene del mondo. Poco prima di imbarcarsi per L’Aia una delegazione ha rilasciato una dichiarazione ai media.

    Circa 100 rappresentanti delle famiglie e decine di avvocati israeliani e stranieri, presenteranno la causa su cui il forum ha lavorato negli ultimi quattro mesi. Le accuse contro Hamas includono genocidio, rapimento, crimini di violenza sessuale e tortura. Il lavoro sulla presentazione della domanda alla Corte penale internazionale è stato condotto dalla dottoressa Shelly Aviv Yeini del Minerva Center for the Rule of Law under Extreme Conditions dell’Università di Haifa insieme all’avvocato Yuval Sasson dello studio Meitar Law Offices, che ha incaricato diverse dozzine di avvocati di aiutarlo a redigere la denuncia. Alla preparazione ha partecipato anche l’Istituto per i diritti umani Raoul Wallenberg. Il Forum ha affermato che “l’obiettivo a breve termine” della denuncia è quello di ottenere mandati di arresto contro i leader di Hamas, che, ha aggiunto, avrebbero “esercitato una pressione significativa per la liberazione degli ostaggi rimanenti e sarebbero serviti come meccanismo per portare giustizia al paese, alle vittime e alle loro famiglie”.

    “Oggi stiamo facendo la storia venendo all’Aia, davanti alla Corte Penale Internazionale, un passo cruciale nella nostra lotta, come cittadini dello Stato e del mondo, per dichiarare ‘Basta!’. Tali crimini non possono rimanere impuniti” ha dichiarato Ofri Bibas, sorella di Yarden Bibas, che è stato rapito con sua moglie e due bambini piccoli a Gaza.

    “Avendo vissuto direttamente gli orrori del 7 ottobre, perso i miei cari e con il mio partner ancora nelle grinfie di Hamas, mi aspetto che questa denuncia, e la conseguente azione legale, portino giustizia per ciascuna famiglia degli ostaggi, per le famiglie in lutto e per coloro che hanno perso la vita” ha sottolineato Ziv Abud, fidanzata di Eliya Cohen. ”Questa non è solo la nostra lotta. Siamo qui per combattere e realizzare un cambiamento per tutti i cittadini del mondo, condannando così questa brutale organizzazione terroristica e impedendo la normalizzazione della sua esistenza”.

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