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    ISRAELE

    La Corte Internazionale di Giustizia ordina a Israele di fermare l’offensiva a Rafah

    I giudici della Corte Internazionale di Giustizia hanno ordinato a Israele di fermare il suo attacco militare alla città di Rafah, nel sud di Gaza. Il presidente della massima corte delle Nazioni Unite, Nawaf Salam, ha affermato che le misure provvisorie ordinate dalla Corte a marzo non affrontano completamente la situazione attuale nella Striscia e che sono state soddisfatte le condizioni per applicare delle nuove misure di emergenza.

    La decisione dal tribunale, che non è vincolante, è più limitata di quanto richiesto dal Sudafrica, ma pone comunque il governo israeliano di fronte a un enorme dilemma: continuare le operazioni a Rafah, sperando in un veto degli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, oppure interrompere la campagna nel sud della Striscia.

    Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione di emergenza. Secondo Canale 12, all’incontro parteciperanno tra gli altri il ministro degli Esteri, Israel Katz, il ministro degli Affari strategici, Ron Dermer, il ministro della Giustizia, Yariv Levin ed il ministro della Difesa, Yoav Galant.

    Il verdetto ha suscitato un’ondata di critiche da parte di Israele. Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha dichiarato: “Lo Stato di Israele è in guerra per la sua esistenza. Coloro che chiedono che lo Stato di Israele fermi la guerra, chiedono che esso stesso decreti di cessare di esistere. Noi non saremo d’accordo su questo. La storia giudicherà che oggi è stato al fianco dei nazisti di Hamas e dell’Isis”.
    “L’Aja sta deliberando in una sala con aria condizionata mentre Hamas tiene in ostaggio 125 ostaggi. – ha commentato la decisione della Corte Internazionale di Giustizia il membro della Knesset Danny Danon – Non ci fermeremo finché tutti i nostri figli non torneranno a casa”.

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