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    L’IDF conferma la morte di Noa Marciano, soldatessa rapita da Hamas

    L’IDF ha annunciato la tragica morte della
    soldatessa Noa Marciano, rapita da Hamas il 7 ottobre mentre prestava servizio
    vicino al kibbutz di Nahal Oz. Noa, una giovane di 19 anni, residente a Modiin,
    è apparsa in un video diffuso lunedì dall’organizzazione terroristica, nel
    quale si presenta, menziona i suoi familiari e dichiara di essere trattenuta da
    quattro giorni. Il video si conclude mostrando l’immagine del corpo senza vita
    della ragazza. Il suo corpo è attualmente nelle mani di Hamas. Era la maggiore
    di tre fratelli.

    Le Brigate al-Qassam, braccio militare di Hamas,
    sostengono che Noa è morta in un attacco aereo israeliano del 9 novembre.
    Sebbene l’esercito israeliano abbia confermato la morte, le circostanze precise
    non sono ancora state specificate.

    L’IDF ha espresso il proprio profondo cordoglio per
    la perdita della soldatessa, dichiarando: “I nostri cuori sono con la famiglia
    Marciano la cui figlia, Noa, è stata brutalmente rapita dall’organizzazione
    terroristica Hamas».  In un comunicato
    stampa, l’IDF hadefinito il video un “atto di terrorismo psicologico”,
    sottolineandoche Hamas continua ad “agire in modo disumano attraverso video e
    foto di ostaggi”.

    La madre di Noa, Adi, era estremamente preoccupata
    per il destino della figlia. In un’intervista a Ynet, ha condiviso il suo
    desiderio che Noa tornasse a casa, esprimendo la speranza che fosse ancora
    viva. La madre si domandava, inoltre, se la ragazza avesse ancora gli occhiali
    ed era terrorizzata all’idea che i terroristi potessero farle del male.  

    Adi aveva parlato per l’ultima volta con Noa la
    mattina del 7 ottobre mentre si nascondeva nel rifugio. Lunedì sera, l’esercito
    ha informato la famiglia della pubblicazione del video di Hamas che mostrava la
    giovane morta.

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