Le autorità israeliane riferiscono di 250 missili lanciati questa mattina dalla Striscia di Gaza verso il sud di Israele, alcuni dei quali sono atterrati sulle città di Neghev e Ashkelon. Le sirene sono suonate al confine con la Striscia di Gaza, spiega il Jerusalem Post, affermando che il sistema di Difesa missilistico ha intercettato i razzi sparati da Gaza.
Ai 250 ordigni aerei lanciati oggi vanno aggiunti i quasi 200 di ieri, per un bilancio provvisorio di 450 missili lanciati in 24 ore sud di Israele. I servizi di ambulanza hanno soccorso 46 israeliani: 21 per stati di choc, 23 per ferite riportate durante la fuga verso i rifugi, due feriti da schegge di missili. Una bambina di otto anni ha inoltre avuto un attacco cardiaco mentre correva verso un rifugio. Un missile ha sfiorato due auto ad un importante crocevia nel sud d’Israele: un conducente è uno dei due uomini feriti da schegge. Sono state inoltre centrate da missili una casa a Netivot e una fabbrica a Sderot.
La situazione non dovrebbe purtroppo migliorare.La Jihad Islamica si sta preparando a ”diversi giorni di combattimenti e ha diverse opzioni sul tavolo”, ha affermato questa mattina il portavoce dell’esercito israeliano, il generale Hidai Zilberman, dicendo che la calma durante la notte non era indicativa di un cessate il fuoco, ma piuttosto che la Jihad Islamica stava gestendo la propria scorta di armi per diversi giorni di combattimenti. “La Jihad islamica palestinese ha ripreso a sparare questa mattina e il gruppo intende sparare missili in un modo simile a quello che abbiamo visto ieri – ha detto Zilberman ctato dal Jerusalem Post – La Jihad islamica è meticolosa e gestisce le sue scorte per diversi giorni di combattimenti. Mantiene tutte le loro opzioni sul tavolo”. Secondo il portavoce, Hamas non è ancora stato coinvolto nei combattimenti, ma “la situazione è fragile” e per questo l’esercito israeliano ha preso di mira posizioni e infrastrutture che la Jihad Islamica potrebbe usare per ferire o uccidere civili. “Non stiamo attaccando Hamas e gli obiettivi della Jihad Islamica che colpiamo non sono al centro di Gaza City, perché comprendiamo che stiamo camminando su una corda tesa. Non vogliamo uccidere civili che potrebbero portare Hamas a unirsi al combattimento”.
L’esercito israeliano è quindi impegnato a raccogliere informazioni sui bersagli della Jihad Islamica nella Striscia di Gaza. “Abbiamo una banca dati abbastanza ricca degli obiettivi della Jihad Islamica e continueremo a preparare opzioni aggiuntive, sia difensive che offensive”, ha affermato Zilberman.