Sono più di 65 milioni i file elettronici e oltre 500mila documenti fisici raccolti dall’esercito israeliano a partire del 7 ottobre. Questa è la mole di informazioni raccolte sul campo dai soldati, che ogni giorno vengono inviate all’Unità di raccolta di documenti e mezzi tecnici della direzione dell’intelligence (J2) dell’IDF.
L’unità, composta principalmente da riservisti, ha il compito di estrarre informazioni dalle risorse raccolte da tutti i soldati sul campo, le analizza e le traduce in informazioni volte a facilitare l’attività dei soldati nella Striscia di Gaza.
La maggior parte dei documenti vengono analizzati da quattro esperti: uno in arabo, uno nella mappatura e nel paesaggio di Gaza, uno che comprende le esigenze generali di combattimento e tattiche dei soldati sul campo e uno esperto su come fornire le informazioni agli ufficiali in tempo reale. In alcuni casi, i funzionari a capo di questa unità di intelligence hanno contattato direttamente gli agenti sul campo, salvando così le vite dei soldati.
Ci sono stati anche casi in cui l’intera strategia di manovra di una divisione o di un battaglione è stata modificata sulla base delle informazioni fornite.
Mappe fisiche e file elettronici hanno rivelato all’IDF, grazie a questo gruppo, molti dei tunnel nascosti e dei punti in cui i tiratori scelti tendevano imboscate. Tra i documenti ritrovati c’è una mappa dei pozzi dei tunnel, che sono stati scoperti dalla 252a divisione nella residenza di un comandante di compagnia del battaglione Beit Hanoun di Hamas. Inoltre, è stato trovato un documento con l’ubicazione degli esplosivi nella zona di Beit Hanoun. Dopo l’esame da parte dell’Unità Raccolta Documenti e Mezzi Tecnici, le forze operative sono state inviate nella zona e hanno neutralizzato gli esplosivi.
Questi riservisti sono al lavoro da mesi, ma hanno espresso la disponibilità a continuare il loro ruolo per un periodo indefinito, nonostante la necessità di tornare alla loro vita quotidiana, ai loro mezzi di sostentamento e alle famiglie.