Sono tante le difficoltà che i
rifugiati ucraini incontrano all’arrivo nel Paese d’accoglienza. Allo scopo di facilitare la loro integrazione,
settanta sviluppatori israeliani del settore high-tech hanno creato
applicazioni e software, gareggiando in una sfida informatica, l’Hackathon “Code4Ukraine
– Hack the Refugees Crisis”.
L’iniziativa, a cui hanno aderito
diverse società high-tech, è stata promossa da Elya Livshitz, manager
dell’azienda israeliana Guesty, di cui fanno parte cinquanta dipendenti con
sede in Ucraina.
La gara è stata vinta dal gruppo
di lavoro “Friends in Israel”, sviluppando un’applicazione che connette i nuovi
immigrati con le famiglie israeliane. Inoltre, agevola l’inserimento dei
bambini rifugiati nelle strutture educative.
Il team di Alysa Vysoky, lei
stessa rifugiata ucraina, si aggiudica il secondo posto per lo sviluppo della
piattaforma ‘Safeway’, che permette alle donne ucraine di comunicare con i
volontari e le organizzazioni sociali locali di tutto il mondo. La piattaforma consente un dialogo bilaterale
al fine di creare un ambiente sicuro per le donne e a prevenire situazioni di
sfruttamento.
Altri gruppi hanno progettato tecnologie
per l’assistenza e il sostegno psicologico, piattaforme per la raccolta fondi,
software per la localizzazione delle organizzazioni umanitarie e per
l’informazione sui diritti dei rifugiati.
“Siamo orgogliosi dell’iniziativa
e dell’ampia mobilitazione degli sviluppatori a scopo umanitario. – ha
affermato Amiad Soto, Ceo di Guesty – Come azienda che ha una componente
sostanziale del suo team di sviluppo in Ucraina, ci siamo mobilitati per
aiutare i nostri dipendenti sin dal primo momento. Siamo felici di ampliare le modalità
di assistenza a tutti i rifugiati sparsi ora nel mondo”.