Skip to main content

Ultimo numero Luglio- Agosto 2024

Luglio-Agosto 2024

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    ISRAELE

    Israele, svelato il mistero del tessuto rosso di 3.800 anni fa: è tinto con il biblico ‘verme scarlatto’

    È stato identificato uno dei coloranti più preziosi dell’antichità in un tessuto risalente a 3.800 anni fa, scoperto in una grotta del deserto della Giudea, in Israele Si tratta del Kermes vermilio (Tola‛at Hashani o ‘verme scarlatto’) che è stato utilizzato per colorare il frammento di stoffa, fornendo così la più antica testimonianza di tecnica per tintura tessile.
    Lo studio, pubblicato nel prestigioso Journal of Archaeological Science, è il risultato di una collaborazione tra l’Università Ebraica, l’Università Bar-Ilan e l’Autorità israeliana per le antichità (IAA).
    Il rosso scarlatto, il blu reale (Tekhelet) e il viola (Argaman), erano molto preziosi a quel tempo per la loro rarità e il loro costo. Nella Bibbia ‘il verme scarlatto’ è menzionato 25 volte ed era utilizzato per tingere i tessuti del Tabernacolo e le vesti dei Sacerdoti, a simboleggiare il loro status sacro e prestigioso.
    Scoperto nel 2016 durante gli scavi nella “Grotta dei Teschi”, nei pressi di Masada, il pezzo di stoffa, che misura meno di 2 cm, ha fornito informazioni non solo su antiche tecniche di tintura ma anche sulle reti commerciali esistenti all’epoca.

    L’analisi di cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC) sul tessuto, risalente all’età del bronzo medio (XX-XVII sec a.e.v.), ha permesso di comprendere l’origine del colorante, prodotto dall’insetto cocciniglia Kermes vermilio che vive sulla quercia (Quercus coccifera). “La raccolta dell’insetto kermes veniva effettuata in un lasso di tempo molto breve: un mese all’anno, in estate, dopo che la femmina aveva deposto le uova ma prima che si schiudessero, quando la quantità di colorante era maggiore. – ha spiegato la ricercatrice Naʼama Sukenik dell’IAA- Il breve periodo in cui il kermes poteva essere raccolto, la difficoltà nel reperirlo a causa delle sue piccole dimensioni (tra 3 e 8 mm) e dei suoi colori mimetici, che ne rendono difficile la localizzazione, nonché la piccola quantità di colorante che può essere prodotta da loro – e d’altra parte, la bellissima tonalità rossa che può essere prodotta da loro per la tintura dei tessuti – hanno reso il loro utilizzo altamente prestigioso”.
    Nonostante la vasta quantità di prove storiche scritte sull’uso diffuso nel mondo antico della tintura con insetti cocciniglia, fino a oggi sono stati rinvenuti pochissimi tessuti tinti con insetti Kermes antecedenti al periodo romano. “Sebbene sia difficile sapere come il tessuto sia arrivato in questa grotta nel deserto, rappresenta una testimonianza significativa di un’antica conoscenza nella tintura delle fibre, utilizzando insetti cocciniglia per ottenere il colore rosso già nell’età del bronzo medio, circa 3.800 anni fa”, ha affermato il dott. Uri Davidovich, direttore degli scavi per conto dell’Università Ebraica di Gerusalemme. “L’importante scoperta – ha aggiunto Sukenik – colma il divario tra le fonti scritte e le scoperte archeologiche, fornendo la prova che l’antica industria della tintura tessile era, già a questo stadio, sufficientemente consolidata “.

    CONDIVIDI SU: