A seguito dei moniti lanciati nel sesto rapporto, appena pubblicato, dal Comitato intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), l’ente delle Nazioni Unite che studia il riscaldamento del pianeta, Israele ha risposto sottolineando l’importanza di agire a tutti i livelli e delineando i piani da attuare contro l’emergenza climatica, come riferito dal sito Arutz Sheva.
“Il rapporto è un campanello d’allarme – riporta la nota del ministero degli Esteri – Richiede un’azione internazionale congiunta e la condivisione di conoscenze ed esperienze, volte a prevenire gli scenari estremi in esso descritti”.
Il Ministero degli Esteri e i funzionari israeliani sostengono la figura strategica dell’”Inviato speciale del clima”, che partecipi agli eventi internazionali sul cambiamento climatico, come la Giornata della Terra, in cui decine di delegati israeliani in tutto il mondo organizzano eventi per sensibilizzare sull’argomento e sull’attuale tecnologia israeliana”.
Il rapporto dell’Ipcc ribadisce che tutti i cambiamenti che stanno avvenendo nell’ambiente sono provocati dall’attività umana.
Il direttore generale del ministero, Alon Ushpiz, ha affermato che lo Stato ebraico è in una posizione unica per aiutare il resto della comunità internazionale a gestire questa emergenza.
“Israele, che ha affrontato difficoltà legate al clima fin dalla sua istituzione, ha una vasta conoscenza ed esperienza nei campi dell’innovazione legata al clima e può aiutare i paesi di tutto il mondo nei settori della tecnologia idrica e della desalinizzazione dell’acqua di mare, nell’agricoltura contro la siccità e il cambiamento climatico, nell’energia rinnovabile e nello stoccaggio di energia, nello sviluppo di sostituti delle proteine animali, nella riforestazione, per affrontare le prossime sfide del cambiamento climatico”.