L’ultima edizione del rapporto annuale del centro di ricerca StartupBlink rileva che Israele è al secondo posto al mondo, dopo gli Stati Uniti, per le soluzioni innovative relative alla pandemia. Il Paese si posiziona davanti a Canada, Belgio e Svizzera. Lo riporta il Jpost
Israele è stata la fonte di 38 innovazioni legate alla pandemia su una lista di oltre 1300. “Israele è un Paese relativamente piccolo che ha sempre primeggiato nell’innovazione. Non sorprende che abbia avuto prestazioni superiori nella creazione di soluzioni per combattere la pandemia di Covid-19 – afferma il rapporto – Oltre a produrre innovazione, Israele ha anche messo in atto la vaccinazione di massa più velocemente di qualsiasi altro paese al mondo”.
Israele eccelle anche nella prevenzione, nei trattamenti sanitari e nella diagnostica. In Cina, Giappone e Stati Uniti sono stati installati negli ospedali i “Temi Robot”, progettati a Tel Aviv, per permettere ai pazienti contagiati dal Covid di avere contatti continui con i medici e automatizzare il rilevamento a distanza della temperatura corporea.
La startup israeliana Resmetrix, con sede ad Haifa, ha sviluppato una fascia toracica, che monitora i pazienti affetti da malattie respiratorie, inviando avvisi sullo smartphone dei medici, non appena rileva i primi segni di peggioramento.
Anche il servizio di tracciamento delle vaccinazioni, mantenuto a Tel Aviv, è ritenuto un valido rilevatore, di come il vaccino anti Covid venga somministrato in tutto il mondo.
La Teva Pharmaceuticals, azienda farmaceutica israeliana globale, è stata riconosciuta come produttore “campione” per i trattamenti con la clorichina.
Tel Aviv si è classificata al sesto posto tra le città più innovative al mondo, Haifa al 40mo e Gerusalemme al 93mo.
StartupBlink ha, inoltre, nominato Israele terzo miglior ecosistema per le startup a livello mondiale nel suo annuale Startup Ecosystem Index Report, dietro solo agli Stati Uniti e al Regno Unito.