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    Israele: scoperto un amo da pesca di 6.000 anni fa

    Nei giorni precedenti in Israele, gli archeologi hanno scoperto un raro manufatto che potrebbe rappresentare uno degli ami da pesca più antichi del mondo. L’amo di rame, si pensa risalga a 6.000 anni fa ed è stato portato alla luce durante gli scavi condotti dall’ Israel Antiquities Authority, prima della costruzione di un nuovo quartiere ad Ashkelon nel 2018. L’amo, che si ritiene sia stato utilizzato per la pesca di squali o altri pesci di grandi dimensioni, non è mai stato presentato al pubblico prima d’ora e verrà esposto per la prima volta al 48° Congresso Archeologico d’Israele ad aprile.

     

    Il ritrovamento è stato presentato dalla Dottoressa Yael Abadi-Reiss, condirettore dello scavo, e dal Dottor Daniel Varga, entrambi dell’Israel Antiquities Authority. “Questo ritrovamento unico è lungo 6,5 cm e largo 4 cm, le sue grandi dimensioni lo rendono adatto per la caccia a squali lunghi 2-3 o grandi tonni. Gli ami da pesca più antichi trovati in precedenza erano fatti di osso ed erano molto più piccoli di questo – ha spiegato Abadi-Reiss – l’uso del rame è iniziato nel periodo calcolitico ed è affascinante vedere come questa innovazione tecnologica sia stata applicata nell’antichità per la produzione di ami da pesca per i pescatori lungo la costa mediterranea”.

    Durante il periodo calcolitico, Ashkelon era circondata da considerevoli insediamenti che si basavano su pratiche agricole. Queste comunità si sostenevano attraverso l’allevamento del bestiame, tra cui pecore, capre e bovini, oltre a coltivazioni di grano, orzo, legumi e frutteti. “Apprendiamo le abitudini alimentari delle persone che vivevano qui 6.000 anni fa dai resti di ossa di animali trovati in antiche fosse di rifiuti, dai chicchi di grano arso trovati nei forni e dagli strumenti di caccia. “Il raro amo da pesca racconta però la storia dei pescatori del villaggio che salparono in mare con le loro barche e gettarono in acqua l’amo di rame appena inventato, sperando di pescare gli squali” ha spiegato Abadi-Reiss.

     

    Questa straordinaria scoperta sarà presentata per la prima volta al 48° Congresso archeologico, organizzato congiuntamente dall’Autorità israeliana per l’antichità, dalla Società per l’esplorazione israeliana e dall’Associazione archeologica israeliana. Il Congresso, in programma per il 3 aprile 2023 a Gerusalemme, promette di essere un simposio interessante per presentare e discutere ricerche innovative nel campo dell’archeologia. Il Congresso si svolgerà presso il nuovo Jay and Jeanie Schottenstein National Campus for the Archaeology of Israel e rappresenterà un importante momento d’incontro per archeologi e studiosi provenienti da tutto il mondo.     

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