Portati alla luce nel sito archeologico dell’antica Shiloh, nella regione di Binyamin, una serie di rari reperti, tra cui cinque recipienti per lo stoccaggio, risalenti a circa 2mila anni fa.
I grandi contenitori, al momento del ritrovamento, erano posizionati in fila, nascosti sotto terra, probabilmente allo scopo di mantenere al meglio il loro contenuto.
Secondo quanto riferito dal Consiglio regionale di Mateh Binyamin, che gestisce il sito archeologico, l’obiettivo dello scavo era quello di cercare di determinare l’ingresso della città e la posizione dell’antico muro. I ricercatori hanno, inoltre, portato alla luce diverse stratificazioni che dimostrano tutti i periodi della storia in cui il sito era attivo, dall’Età del Bronzo all’Impero Ottomano. Il muro, risalente all’epoca cananea, per la prima volta fu scoperto da un gruppo di archeologi danesi 100 anni fa.
Oltre ai recipienti, sono state ritrovate delle monete, una chiave e dadi di legno, di forma del tutto simile a quelli odierni.
I reperti sono stati esposti ad una conferenza organizzata per celebrare i cento anni dai primi scavi effettuati nel sito a Shiloh.
“Abbiamo il privilegio di mostrare reperti che sono la prova dei legami tra la regione di Giudea e Samaria e l’intera zona. – ha affermato Yisrael Gantz, capo del Consiglio regionale – Non c’è niente di più emozionante che conoscere la vita dei nostri antenati. Questa è la storia eterna del popolo ebraico e proprio questa storia ci dà forza”.