Rinvenuti al largo della costa di Cesarea, in Israele, quattro lingotti di piombo della tarda Età del Bronzo. Gli oggetti, parte di un carico di un relitto naufragato, fanno luce sulle strette relazioni e gli scambi commerciali, che, 3.200 anni fa, caratterizzarono Cipro e la Sardegna.
Lo studio, pubblicato sul ‘Journal of Archaeological Science: Reports’, è stato condotto dai ricercatori Naama Yahalom-Mack dell’Istituto di Archeologia dell’Università di Gerusalemme (HU) e Yigal Erel, dell’Istituto di Scienze della Terra dell’HU.
A seguito del confronto con altri ritrovamenti provenienti da tutta l’area del Mediterraneo, i ricercatori hanno dimostrato che i lingotti sono composti da piombo, estratto dalle cave dell’isola italiana, importante bacino metallurgico dell’epoca e i segni cipro-minoici incisi sopra, non ancora decifrati, provano il loro utilizzo a Cipro durante la tarda Età del Bronzo. Ciò testimonia i vasti rapporti commerciali tra le due popolazioni.
Secondo Yahalom-Mack, questo studio permette anche di comprendere quanto fosse rilevante il ruolo dei ciprioti nel commercio marittimo e fin dove fossero disposti ad arrivare per importare il piombo, vista la distanza di 2.500 km tra Cipro e la Sardegna.
“Pensiamo che oltre al piombo importassero anche lo stagno, metallo ricercato a Cipro e nella zona circostante per la produzione del bronzo. Questi tre metalli – rame, piombo e stagno – erano venduti alle città portuali, tra cui quelle dell’odierna Israele” ha detto Yahalom-Mack.