Israele rilascerà due prigionieri siriani come “gesto di buona volontà” dopo la restituzione del corpo del soldato Zachary Baumel, morto 37 anni fa in Libano. Lo riferiscono i media israeliani, citando alti funzionari, che confermano quanto annunciato stamane dall’inviato russo per la Siria. Al momento non è chiaro chi siano i due siriani da liberare. Secondo Haaretz, vi sono diversi drusi delle alture del Golan in carcere per motivi di sicurezza. Il corpo di Baumel è stato consegnato al primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu durante una visita a Mosca pochi giorni prima del voto del 9 aprile. Il ritorno della salma sollevò molta emozione in Israele e fu interpretato come un ‘regalo elettorale’ del presidente russo all’amico ‘Bibi’. Il leader del Cremlino Vladimir Putin, stretto alleato del regime di Damasco, dichiarò allora che il corpo era stato recuperato dai soldati russi. Aggiunse che ciò era stato fatto su richiesta d’Israele e con la collaborazione dei siriani. Quest’ultima precisazione rischiava però di essere imbarazzante per il regime siriano che, tecnicamente, è ancora in guerra con Israele ed ha infatti negato un suo ruolo nella vicenda. L’inviato russo Alexander Lavrentiev ha voluto sottolineare che la restituzione della salma era nell’interesse di Damasco, dato che sarà seguita dalla liberazione di due prigionieri siriani. Al momento del ritorno della salma di Baumel, fonti diplomatiche israeliane avevano riferito che non erano state richieste contropartite.
Baumel era uno dei 6 soldati israeliani dispersi in Libano l’11 giugno del 1982 all’inizio della Prima Guerra del Libano combattendo contro forze siriane.
Rimane ancora il mistero sulla sorte di Zvi Feldman e Yehuda Katz, gli altri due soldati dispersi con Baumel nella battaglia contro forze siriane nella località libanese di Sultan Yacoub nel lontano 1982. Si ritiene che entrambi siano morti, ma in passato vi sono state anche speculazioni sulla loro cattura da parte siriana. (Civ/AdnKronos)