Sale la tensione dopo l’attentato
avvenuto ieri pomeriggio a Beersheba, nel sud d’Israele, dove quattro persone
hanno perso la vita. Lo riportano vari media israeliani.
L’aggressore, identificato come
Mohammad Ghaleb Abu al-Qi’an, ha prima ucciso a coltellate una donna in una
stazione di servizio, poi ha investito con la macchina un uomo in bicicletta.
Giunto nei pressi di un centro commerciale, ha accoltellato altre due donne. È
stato poi ucciso a colpi d’arma da fuoco da un conducente di un autobus, che si
era fermato per prestare aiuto alle persone.
Mohammad Ghaleb Abu al-Qi’an, 34
anni, beduino arabo israeliano residente della città di Hura, nel Negev, era
insegnante elementare. Arrestato nel 2015 per aver tentato di raggiungere la
Siria con lo scopo di unirsi all’Isis e per aver cercato di reclutare studenti
nel gruppo jiadista, ha scontato quattro anni di prigione.
Tra le vittime Dorit Abbas, 49
anni, di Moshav Gilat, Moshe Kravitzky, rabbino chabad della sinagoga di
Beersheba, Laura Yitzhak, 43 anni, e Menahem Yehezkel, 67 anni. Ferite
gravemente, ma in condizioni stabili, altre due persone.
Subito dopo l’attentato, il Primo
ministro Naftali Bennett ha tenuto una riunione con il ministro della Sicurezza
pubblica Omer Bar-Lev e con il capo della polizia Kobi Shabtai. Il premier ha
affermato: “le forze di sicurezza sono in massima allerta e risponderemo con
mano pesante ai terroristi. Perseguiremo e cattureremo anche i loro
complici”.
Questo è il terzo attacco a colpi
di coltello avvenuto nell’ultima settimana ed è considerato il più letale dal
2016, quando due terroristi aprirono il fuoco nel mercato di Sorona di Tel
Aviv, uccidendo quattro persone e ferendone 16.
L’attacco è stato applaudito da
Hamas e dalla Jihad islamica.