Come annunciato dal ministro del Turismo israeliano Orit Farkash-Hacohen e dal ministro della Salute Yuli Edelstein, è stato avviato un programma pilota per la riapertura del turismo in Israele. La decisione è stata presa dopo l’approvazione della task force istituita dai ministeri che hanno gestito con successo l’emergenza Covid-19.
In questa prima fase il programma ha dato l’opportunità di accedere in Israele solo a 20 piccoli gruppi di turisti, numero che però potrà essere accresciuto progressivamente in base alla situazione sanitaria. In appena nove minuti dall’apertura per le richieste da parte dei tour operator, le disponibilità sono andate sold out (dal Jerusalem Post). Per entrare in Israele, i turisti dovranno essere vaccinati e dovranno sottoporsi a due test PCR : uno prima di imbarcarsi sul volo diretto in Israele e uno all’arrivo all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.
“Sono felice che così tanti sforzi abbiano dato i loro frutti e che il progetto pilota per portare i turisti vaccinati in Israele sia stato lanciato e abbia ricevuto una risposta così positiva” – ha affermato il ministro del Turismo Orit Farkash – Hacohen – “Ho lavorato per garantire che il progetto non venisse posticipato, per la grande importanza che riveste”.
Il Ministero del Turismo ha guidato una serie di strategie finalizzate a preservare l’infrastruttura turistica, sia in termini di logistica che di marketing, per trovarsi così pronto al “dopo pandemia”. Già dallo scorso anno, infatti, il Ministero stesso, allo scopo di promuovere il turismo locale, ha designato Eilat ed il Mar Morto come “Green Tourism Islands”, che hanno potuto riaprire con tutti i servizi ai possessori del green badge.
Per preservare le infrastrutture alberghiere, il Ministero del Turismo ha promosso finanziamenti agli albergatori per un totale di 300 milioni di NIS (circa 75 milioni di euro).
“La pronta risposta al progetto pilota mostra il grado di interesse dei turisti a visitare Israele, nonostante l’attuale situazione di sicurezza” – ha commentato Amir Halevi, Direttore Generale del Ministero del Turismo – “Questa sembra essere la migliore indicazione di resilienza dell’industria del turismo israeliano”.