Le autorità sanitarie israeliane
nelle ultime 24 ore hanno registrato 1.336 contagi, su 77.512 test effettuati. Il tasso di
positività è all’1,74%. Lo riporta Ynet.
Nel Paese i casi attivi sono
9.673, di cui 72 pazienti sono in condizioni critiche. Il bilancio delle
vittime dall’inizio della pandemia è di 6.455. Tra i contagiati 120 sono
tornati dall’estero negli ultimi 10 giorni.
Il gabinetto ministeriale per il
Covid ha fissato una riunione, al fine di valutare nuove
restrizioni per frenare l’incremento dei casi.
Il direttore generale del
ministero della Sanità, Nachman Ash, ha sostenuto la decisione di ripristinare
misure sanitarie più severe, tra cui l’utilizzo del Green Pass, la riduzione
del numero dei bambini in classe e la quarantena obbligatoria per tutti i
viaggiatori di ritorno dall’estero.
Ash ha anche sottolineato che il
piano regolatore “Reverly Pass”, entrato in vigore mercoledì scorso, non è
sufficiente a contenere l’ondata dei nuovi contagi, causata dalla variante
Delta. La disposizione consente l’accesso agli eventi al chiuso con più di
cento persone, solo ai vaccinati, ai guariti o a chi presenta un test Covid
negativo.
“La mia posizione
professionale – ha affermato il direttore – è quella di prendere provvedimenti
immediati. Riteniamo che non sia giusto aspettare, perché sarà più difficile
fermarsi quando raggiungeremo un numero maggiore [di casi attivi]”.
“Stiamo lavorando in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione – ha
spiegato Ash – per formulare un piano che includa i test per il Covid e per
prepararci a situazioni, in cui si presentano molte aree con alti tassi
d’infezione, dove non c’è altra scelta che ridurre le dimensioni delle classi
per prevenire la diffusione del virus”.