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    Israele, nuovo picco di contagi. Il tasso di positività supera il 2%

    Nuovo picco di contagi da
    Covid-19 in Israele, dove le autorità sanitarie hanno registrato 1.700 casi
    positivi nelle ultime 24 ore, il dato più alto segnalato da marzo scorso. I pazienti
    attivi sono 12.385, di cui 139 versano in gravi condizioni. Il bilancio totale
    delle vittime rimane stabile a 6.461.  Il
    tasso di positività supera il 2%. Lo riporta il Times of Israel.

    La
    diffusione del virus non accenna a diminuire e il rientro di circa 2mila
    viaggiatori positivi al Covid questo mese non ha contribuito al miglioramento
    della situazione.

    Altro dato
    che desta preoccupazione è il numero dei pazienti in gravi condizioni che si è
    raddoppiato negli ultimi 10 giorni. “Dobbiamo convincere i non vaccinati ad
    effettuare la vaccinazione – ha spiegato Galia Rahav, direttore del
    Dipartimento di malattie infettive dello Sheba Medical Center – Se raggiungiamo
    l’immunità di gregge, eviteremo altri lockdown in futuro”.

    Il
    principale parametro, su cui si basano le decisioni del gabinetto ministeriale
    per il Covid, è il dato dei pazienti in condizioni critiche. Il premier Bennet,
    nella riunione di domenica, ha promesso di continuare “a fornire sostegno
    all’economia, all’istruzione e alla libertà dei cittadini israeliani”
    attraverso l’uso delle mascherine e dei vaccini.

    È recente
    la notizia che, tra gli ultimi casi di Covid, sono stati riscontrati anche 12
    positivi alla variante Delta Plus, un’ulteriore mutazione del ceppo originale,
    che sembrerebbe ancora più contagiosa. Si ritiene che la nuova variante possa essere stata portata in Israele da
    passeggeri al rientro dalla Georgia.

    Al fine di ridurre i contagi, ai viaggiatori non sarà più
    consentito farsi accompagnare all’interno dell’aeroporto Ben Gurion. Unica eccezione
    sarà per gli accompagnatori dei minori o delle persone con bisogni speciali.

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