La ministra israeliana per l’immigrazione e l’assorbimento, Pnina Tamano-Shata, si è recata questa notte in Etiopa in vista del trasferimento aereo, entro i prossimi due mesi, di 2.000 nuovi immigrati dal paese africano dilaniato dalla guerra. Tamano-Shata, la prima ministra d’Israele nata in Etiopa, è accompagnata dai rappresentanti dell’Agenzia Ebraica. Nel Paese africano vi sono migliaia di persone con radici ebraiche che aspettano da anni di trasferirsi in Israele. A gennaio, il governo di Gerusalemme ha approvato il trasferimento di 2.000 persone nonostante la pandemia e il recente scoppio di una guerra nella regione settentrionale del Tigray.
“Sfortunatamente molti della comunita’ vivono in condizioni difficili e la loro situazione e’ peggiorata a causa del coronavirus – ha affermato Tamano-Shata -. E’ per me commovente riunire famiglie separate da molti anni, e ho intenzione di attuare la decisione del governo il piu’ rapidamente possibile”.
Proprio in queste ore è terminata una lunga fase di conflitto militare durata tre settimane nel Tigrè, la regione ribelle al confine con l’Eritrea. “Il Governo federale ha ora il pieno controllo della città di Macallè”, si afferma in un comunicato emesso nel tardo pomeriggio di ieri, solo sei giorni dopo l’ultimatum di 72 ore dato domenica scorsa ai ribelli e l’annuncio della “fase finale” dell’attacco arrivato giovedì.