Gli israeliani votano per le liste e non eleggono direttamente i parlamentari o il primo ministro. I seggi sono assegnati proporzionalmente al numero dei voti ottenuti e un partito deve conquistare almeno quattro seggi per entrare nella Knesset. Nessun partito sembra in grado di conquistare autonomamente la maggioranza, tutti i governi sono stati finora espressione di coalizioni. L’attuale coalizione di Netanyahu ha un’esile maggioranza di 61 seggi ed è composta da cinque partiti. Le urne chiuderanno alle 22, i primi risultati dovrebbero arrivare dopo qualche ora. Lo scrutinio definitivo è atteso due giorni dop la tornata elettorale; soltanto una settimana dopo il presidente Reuven Rivlin darà l’incarico a un partito di formare la prossima coalizione. Prima effettuerà consultazioni con tutti i partiti politici entrati in parlamento, per capire chi ha più chance di formare un esecutivo. Incarico che non è automaticamente assegnato al partito con più seggi. Il candidato incaricato da Rivlin ha 42 giorni per formare una coalizione: se non ci riuscisse, il presidente può rincaricare altri due partiti prima di sciogliere la Knesset e indire nuove elezioni.