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    ISRAELE

    Israele e Hamas trattano per una nuova pausa dei combattimenti e il rilascio degli ostaggi

    Israele e Hamas, secondo fonti anonime riprese da Reuters, stanno trattando per una pausa dei combattimenti della durata di un mese. Periodo nel quale dovrebbe avvenire uno scambio tra gli ostaggi e i terroristi palestinesi che si trovano nelle carceri israeliane. Tuttavia le divergenze tra le due parti su come porre fine permanentemente alla guerra di Gaza stanno rallentando il raggiungimento di un accordo.

    In questo ipotetico scambio, secondo il Washington Post, potrebbe essere incluso Marwan Barghouti, colui che guidò la prima e la seconda intifada. Barghouti è considerato il leader politico più popolare ed è potenzialmente la figura che potrebbe unire i palestinesi in una spinta verso uno Stato.

    Qatar, Stati Uniti ed Egitto, secondo l’agenzia di stampa, spingono per un graduale rilascio degli ostaggi israeliani in cambio di una pausa nelle ostilità, del rilascio di prigionieri palestinesi e di aiuti umanitari a Gaza.

    L’ultimo round di negoziati risale alla fine di dicembre, le due parti hanno discusso principalmente della durata del cessate il fuoco, ridotto a 30 giorni. Israele sta cercando di negoziare una fase alla volta, mentre Hamas si rifiuta di sedersi al tavolo delle trattative fino a quando non saranno concordate le condizioni per un futuro cessate il fuoco permanente. Tra le richieste dello Stato ebraico per un accordo per porre fine alla guerra c’è lo smantellamento di Hamas. Nel corso dei negoziati è stato anche proposto l’esilio di sei alti dirigenti di Hamas da Gaza. Tuttavia Hamas ha rifiutato categoricamente la proposta, ha spiegato una fonte, sempre anonima, intervistata da Reuters. La fonte ha detto che l’elenco includeva le menti degli attacchi del 7 ottobre: Yahya Sinwar e Mohamed al-Deif.

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