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    Israele: Gantz spiega, ho fatto quanto andava fatto

    Il giorno dopo il gran salto dell’accordo con Benyamin Netanyahu – che ha spaccato il partito Blu-Bianco – Benny Gantz ha spiegato su Facebook la sua scelta che ha suscitato scalpore, e in molti casi indignazione, tra quanti lo hanno sostenuto. “Sono in pace con me stesso. Sono in pace perché – ha detto – ho fatto quanto andava fatto”. Gantz si è quindi richiamato alla lotta al coronavirus “Israele – ha sottolineato ribadendo che voleva evitare un quarto voto a differenza dei suoi ex alleati Yair Lapid e Moshe Yaalon – è in stato di emergenza. Centinaia di migliaia di famiglie sono barricate in casa, c’è una sensazione di emergenza vera di fronte ad una minaccia sanitaria che miete migliaia di vittime e di fronte a un disastro economico”. Per questo – ha sostenuto – “in questi momenti come questi i leader devono scegliere quello che e’ giusto, mettere da parte i risentimenti e i conti personali”. Se a destra i commenti sono stati favorevoli, al centro e a sinistra le reazioni sono state veementi. Particolarmente duro il direttore del liberal Haaretz, Aluf Ben: “Che affare meraviglioso: da un lato rubare un milione di voti di oppositori di Netanyahu, che vedevano in Gantz una alternativa, e dall’altro terminare la propria carriera da vice di quello che bollava come un dittatore, un corrotto”. Nahum Barnea su Yediot Ahronot ha sostenuto che Gantz “non è un traditore né un eroe ma appartiene ad una generazione di generali che non ha conosciuto una vittoria”. E la figlia dello scrittore Amos Oz, Fania Oz-Salzberger, ha rimproverato il leader di Blu-Bianco di non aver subordinato il suo ingresso al governo di Netanyahu con l’estromissione e l’incriminazione di alcuni ministri che hanno attaccato la Corte Suprema. “Questo, Gantz, non può essere perdonato”, ha scritto. (ANSA).

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