Lunedì scorso Israele e
Giordania hanno firmato un accordo di cooperazione bilaterale. In Giordania
verrà costruito un impianto fotovoltaico che esporterà 600 MW d’energia verde
in Israele, mentre un impianto di desalinizzazione stabilito in Israele fornirà
200 milioni di metri cubi d’acqua alla Giordania.
Il progetto è stato ipotizzato
per la prima volta in un incontro di settembre tra la ministra dell’energia
Karine Elharrar e l’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Israele, Mohamed
Al Khaja.
La convergenza diplomatica è
stata mediata dagli Emirati – sulla lunga scia degli Accordi di Abramo – che
hanno ospitato una cerimonia di firma all’Expo di Dubai alla presenza della
ministra Elharrar, del presidente Emirates Development Bank, Sultan Ahmed Al
Jaber, e dell’inviato statunitense per il clima John Kerry, che ha detto:
“Il Medio Oriente è in prima linea nella crisi climatica, solo lavorando
insieme i paesi della regione possono essere all’altezza della sfida”.
Secondo la ministra, l’accordo
è stato il “più significativo” dalla firma del trattato di pace nel
1994, ed il suo vantaggio “non è solo sotto forma di elettricità verde o acqua
desalinizzata, ma anche di rafforzamento delle relazioni con il vicino paese
che ha il confine più lungo con Israele”.
La cooperazione in materia
idrica tra i due stati risale a prima delle loro relazioni formalmente
stabilite. Il Regno Hascemita è una delle realtà più carenti di acqua a causa
del ridotto sbocco sul mare, e deve affrontare il problema mentre la
popolazione si espande e le temperature si alzano. Israele, invece, anch’esso
paese caldo e secco, grazie alla sua avanzata tecnologia di desalinizzazione ha
aperto un’opportunità per la vendita di acqua dolce.
Sempre Elharrar ha incontrato
lo scorso mese il ministro dell’Acqua e dell’Irrigazione giordano, Mohammed
Al-Najjar, per la firma di un progetto separato volto a raddoppiare la quantità
di acqua che Israele fornisce alla Giordania.
Gli esperti sostengono che la
cooperazione potrebbe aiutare a migliorare le relazioni tra i due paesi, ma il
re di Giordania Abd Allah II l’ha definita una “pace fredda”. I
dettagli dell’accordo saranno finalizzati nel 2022.