Lo hanno già ribattezzato “Corona hotel”. Si tratta del programma della difesa israeliana, parte delle misure prese dal governo, per contrastare la diffusione del coronavirus. Si tratta di sei alberghi, ma il numero potrebbe aumentare, in cui vengono messi in quarantena per 14 giorni coloro che rientrano dall’estero, circa 1.000 al giorno secondo le previsioni, e coloro che hanno sintomi lievi e hanno già manifestato il virus. Per i pazienti malati e con sintomi sono stati attrezzati il Dan Panorama di Tel Aviv con 800 posti letto e il Prima Palace di Gerusalemme con 140 posti letto. Anche il Dan Hotel di Gerusalemme è in fase di trasformazione, secondo Haaretz. Dalla scorsa settimana questi alberghi hanno ospitato due persone per stanza e l’esercito ha pensato alle loro necessità insieme allo staff dell’hotel. In ogni stanza e per ogni paziente c’è un kit che include un misuratore della pressione, un termometro e un sensore per l’ossigenazione del sangue. Il paziente è in contatto con i medici che lo hanno preso in cura e che valutano se trasferirlo in ospedale. Inoltre negli hotel c’è una tv per ogni stanza, il Wifi, le lenzuola vengono consegnate pulite, insieme agli asciugamani, ogni settimana, ma è il paziente o l’ospite della struttura per la quarantena di chi rientra dall’estero, a rifare il proprio letto e lavare i panni. Come spiega la Difesa non c’è il servizio in camera ma un servizio di ristorazione centralizzato. Un altro elemento, come scrive Haaretz, che ha intervistato il colonnello Yoram Laredo, è che i pazienti già contagiati possono socializzare tra di loro, “perché sono tutti già malati” e l’hotel ha delle aree “pubbliche con scacchi e backgammon”. Inoltre ci sono strutture dedicate ai pazienti ultraortodossi e che possono soddisfare le rigide regole.
Intanto ieri il numero dei decessi è cresciuto: 42 i morti con coronavirus in ISRAELE, dove i casi confermati sono almeno 7.589. I dati del ministero della Sanità di Tel Aviv parlano di 115 pazienti in condizioni gravi e di 427 israeliani guariti dopo aver contratto la Covid-19. Ieri è stata trasferita da Ashdod a Tel Aviv la 22enne israeliana che si è ammalata a causa della diffusione del coronavirus. Le sue condizioni vengono descritte come “serie”: è la paziente più giovane ricoverata in ISRAELE.