Israele ha ristretto ulteriormente le porte all’arrivo di stranieri non residenti sul proprio territorio. Da oggi non potranno più entrare – come era fino a ieri – anche quelli che, pur non essendo residenti, potevano dimostrare di avere un’abitazione in cui trascorrere la quarantena di 14 giorni. Lo ha stabilito l’Autorità dell’immigrazione su raccomandazione del ministero della sanità, aggiungendo che saranno fatte “eccezioni per coloro le cui vite hanno base in Israele“.
Il ministero della sanità, alla luce della diffusione del coronavirus, ha emesso un’ordinanza che impone alla Comunità ortodossa (Haredim) l’immediata chiusura di ogni attività educativa. La decisione – che riguarda asili nido, scuole elementari, superiori per ragazzi e ragazze – è stata presa per il fatto che alcune di queste legate a diversi gruppi di haredim hanno continuato ad operare nonostante la serrata imposta dal governo ad ogni istituto educativo in Israele.
La decisione è stata presa dopo che polizia israeliana ha fatto oggi irruzione in una scuola religiosa di Tel Aviv dove erano stati riuniti 200 studenti in violazione delle norme contro la diffusione del coronavirus.