
Martedì mattina, sotto la direzione dello Shin Bet, l’Aeronautica israeliana ha condotto un attacco aereo nel quartiere Dahieh di Beirut, roccaforte di Hezbollah. L’obiettivo era un alto esponente del gruppo terroristico sciita, che avrebbe recentemente diretto operativi di Hamas nella pianificazione di un imminente attacco contro civili israeliani.
Secondo un comunicato congiunto dell’IDF e dello Shin Bet, l’operazione ha portato all’eliminazione del terrorista, ritenuto una minaccia immediata. “Continueranno a operare per prevenire ogni minaccia alla sicurezza dei cittadini dello Stato di Israele”, si legge nella nota.
Tra le vittime figura Hassan Bdair, membro dell’Unità 3900 di Hezbollah e affiliato alla Forza Quds dei Guardiani della Rivoluzione Iraniana. Secondo fonti vicine a Hezbollah, Bdair era il vice responsabile del dossier palestinese del gruppo.
L’attacco ha scatenato reazioni immediate da parte delle autorità libanesi. Il presidente Joseph Aoun ha definito il raid “un grave avvertimento” e ha lasciato intendere che Hezbollah stia fornendo pretesti per le operazioni israeliane.
L’attacco di martedì è il secondo colpo mirato israeliano su Beirut dalla fine del cessate il fuoco del 27 novembre. Venerdì scorso, l’IAF aveva già colpito un sito a Dahieh utilizzato da Hezbollah per lo stoccaggio di droni. Nel corso della giornata, l’IDF ha anche attaccato centri di comando e infrastrutture terroristiche nel sud del Libano, in risposta a un attacco missilistico su Kiryat Shmona. Uno degli obiettivi precedenti dell’IDF era Ahmad Adnan Bajjiga, comandante di battaglione della Forza Radwan di Hezbollah, eliminato nei pressi di Derdghaiya. Il terrorista aveva diretto numerosi attacchi contro civili e soldati israeliani negli ultimi mesi.
Gli Stati Uniti hanno espresso sostegno all’operazione israeliana, sottolineando che la ripresa delle ostilità è avvenuta a causa dei lanci di razzi verso Israele da parte di terroristi basati in Libano. Washington ha anche ribadito la necessità che Beirut faccia rispettare il cessate il fuoco e disarmi Hezbollah, come previsto dalla Risoluzione 1701. Nel frattempo, Hezbollah continua a minacciare azioni di ritorsione.