Sono 147.199 i sopravvissuti alla Shoah che vivono in Israele. A renderlo noto l’Autorità per i diritti dei sopravvissuti, in vista del giorno del ricordo delle vittime della Shoah. Secondo i dati, l’età media dei superstiti è di 85 anni, le donne rappresentano il 60%, circa 30mila hanno superato i 90 anni e 462 sono gli ultracentenari. I più giovani hanno 76 anni. 521 sono immigrati nello Stato Ebraico dall’Ucraina dopo l’invasione russa.
Il maggior numero di sopravvissuti vive nella città di Haifa, seguita da Gerusalemme e Tel Aviv.
Il 63% è nato in Europa: il 37% proviene dall’ex blocco dell’Unione Sovietica, l’11% dalla Romania e il 5% dalla Polonia. Un ulteriore 2,7% proviene dalla Bulgaria, l’1,4% dall’Ungheria, l’1,4% dalla Germania e l’1% dall’ex Cecoslovacchia e dalla Francia.
Sono 27.765 i superstiti che arrivano dal Marocco e dall’Algeria, dove hanno subìto discriminazioni e vessazioni sotto il governo Vichy. L’11% proviene dall’Iraq dopo il pogrom del Farhud, avvenuto a giugno del 1941. Il 7% dalla Libia e dalla Tunisia, in cui durante la Shoah furono approvate leggi contro gli ebrei, che vennero imprigionati nei campi di lavoro e internati nel campo di concentramento di Giado.
Quest’ anno l’Autorità competente ha distribuito oltre 5,6 miliardi di shekel (circa 1,4 miliardi di euro) in benefici diretti e sovvenzioni a favore dei sopravvissuti, un terzo dei quali vive sotto la soglia di povertà. “Nell’ultimo anno – ha detto Ronit Rosin, direttore dell’Autorità per i diritti dei superstiti, come riporta i24news – abbiamo migliorato le nostre attività, rendendo i servizi accessibili ai sopravvissuti con più di 16mila visite, li abbiamo anche aiutati a far valere i propri diritti in Israele e nel resto del mondo. La nostra missione è chiara e urgente: agire in modo rapido e sensibile per aiutarli a vivere nel benessere che meritano”.