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    ISRAELE: APPROVATA IN PRIMA LETTURA LEGGE SCIOGLIMENTO PARLAMENTO

    La Knesset ha approvato ieri in prima lettura la legge per lo scioglimento del Parlamento israeliano, aprendo la strada alle quarte elezioni anticipate in due anni. Il provvedimento è stato approvato in via preliminare con 61 voti favorevoli e 54 contrari. Il voto non farà automaticamente cadere il governo, malgrado il partito Blu e Bianco del ministro della Difesa Benny Gantz abbia votato a favore. La mozione, spiega Times of Israel, andrà probabilmente ora alla commissione per gli affari parlamentari, che è controllata da Blu e Bianco, dove verrà tenuta ferma almeno fino a lunedì per cercare di trovare un compromesso con il Likud del premier Benyamin Netanyahu. Poi serviranno altri tre passaggi in aula prima che la Knesset venga sciolta e si torni alle urne, fra marzo e giugno 2021. Si tratterebbe della quarta elezione in due anni, nel quadro di un lungo stallo politico sulla figura di Netanyahu. Premier più longevo di sempre, ‘Bibi’ divide profondamente l’opinione pubblica israeliana. 

    La possibile rottura fra Netanyahu e Gantz si gioca ora sul bilancio, anche se il governo di coalizione varato in maggio è apparso diviso al suo interno fin dall’inizio. In ogni caso, anche senza mozione, il mancato accordo sul bilancio porterà alla caduta del governo. Gantz vuole che il bilancio sia approvato per due anni, come previsto dagli accordi di coalizione, mentre Netanyahu vuole limitarlo ad un anno solo. Il bilancio lungo offre maggiori garanzie a Gantz che sarà rispettato il patto di rotazione in base al quale sarà lui a diventare primo ministro il prossimo novembre, ma molti sospettano che Netanyahu voglia la rottura per poter rimanere primo ministro ad interim fino a quando non sarà formato un nuovo esecutivo. Gantz ha accettato in maggio di entrare al governo, superando il veto iniziale contro Netanyahu, per evitare il ritorno alle urne in piena pandemia. Questo passo gli è già costato la spaccatura del suo partito, la metà del quale siede ora all’opposizione. E ora Gantz sta valutando se gli convenga di rimanere a tutti costi al governo, dove l’intesa con Netanyahu non c’è mai stata. “Lo scioglimento della Knesset non è una vittoria – ha detto oggi in aula Yair Lapid, l’ex alleato di Gantz che ha presentato la mozione- è il primo passo verso un governo diverso, che affronti il coronavirus e l’economia, senza far sì che gli israeliani si odino gli uni con gli altri”. 

    Sempre nella serata di ieri, dopo il voto della Knesset, il premier Netanyahu ha lanciato un messaggio video: “Il popolo d’Israele – ha detto – vuole unità, non elezioni. Vaccini non elezioni”. “Gantz deve premere sul freno, non trascinare il paese al voto mentre dobbiamo concentrarci sulla lotta al coronavirus”, ha proseguito Netanyhau, accusando Gantz di comportarsi come “un governo nel governo, un’opposizione in seno al governo”. Il ministro degli Esteri Gabi Ashkenazi, di Blu e Bianco, ha subito risposto su Twitter, sottolineando che in 15 minuti d’intervento, Netanyahu non ha mai parlato del bilancio, che è il motivo dello scontro politico. Gantz chiede che la legge di bilancio copra anche il 2021, come stabilito negli accordi di coalizione, ma Netanyahu vuole limitarsi all’anno corrente. Se non si troverà un accordo entro il 23 dicembre il parlamento verrà sciolto comunque, indipendentemente dalla mozione di scioglimento della Knesset oggi approvata solo in prima lettura. In un video postato online, Gantz ha accusato Netanyahu di usare l’arma del bilancio per mantenersi al potere malgrado il processo per corruzione che lo vede imputato. “Se non ci fosse il processo, avremmo il bilancio”, ha detto, accusando il premier di “terrorismo economico” mentre il paese soffre delle conseguenze della pandemia. In caso di elezioni anticipate, Netanyahu rimarrebbe per mesi al potere come premier ad interim ed eviterebbe di passare il potere a Gantz il prossimo novembre, come previsto dall’accordo di coalizione. 

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