Secondo quanto confermato dal
ministero della Salute, questo martedì sono stati registrati 1.372 nuovi casi di
COVID-19, il dato più alto da marzo, malgrado il numero di pazienti gravi sia
rimasto basso a 62.
La situazione non tende a
migliorare e ciò sta spingendo il governo a valutare la possibilità di
somministrare una terza dose. Su 74.186 test effettuati lunedì, l’1,86% dei
tamponi è risultato positivo.
Nonostante il successo della
campagna di vaccinazione, che ha registrato più di 5,2 milioni di persone
vaccinate con entrambe le dosi, da Israele arriva una notizia poco
rassicurante: 152 persone, sebbene avessero ricevuto le due somministrazioni
del vaccino Pfzer/Biontech, si sono ammalate di Covid- 19 e sono morte a causa
della malattia.
Tutti avevano in comune l’età
avanzata, un sistema immunitario compromesso, oltre ad altre patologie come
ipertensione, diabete, demenza e cancro.
I dati provengono da una ricerca
pubblicata sulla rivista Clinical Microbiology and Infection ed è stata
condotta in 17 ospedali israeliani sotto la guida di Tal Brosh-Nissimov,
dell’Università Samson Assuta Ashdod e dell’Università Ben Gurion.
“L’esito di questi pazienti è
stato simile a quello dei pazienti Covid-19 ricoverati non vaccinati”,
osservano gli autori della ricerca.
Benché si tratti di una netta
minoranza rispetto alle migliaia di persone che si sono vaccinate, l’accaduto
rappresenta un segnale che solleva l’attenzione sul problema dei casi in cui il
virus riesce, comunque, a bucare il vaccino e non necessariamente sotto la
spinta delle varianti.