“Questo documento è di grande importanza sia per la storia degli ebrei americani che per la storia dello Stato di Israele”. Con queste parole, Kedem Meron Eren, CEO della casa d’aste Kedem Auction House, ha iniziato il suo intervento di presentazione della lettera, che verrà battuta all’asta il 25 maggio a Gerusalemme. Scritta su quattro pagine, racconta, in un resoconto estremamente dettagliato, uno dei primi viaggi diplomatici americani in Palestina. A scrivere la relazione con un pennino metallico intinto in inchiostro nero, è Lewis Woofley, passeggero della USS Delaware, la nave della marina americana che visitò il Mar Mediterraneo nel 1834 e fece scalo a Jaffa, allora sotto il dominio dell’Impero Ottomano.
Lewis inizia il suo racconto – pubblicato in parte dal sito della Kedem Auction House e ripreso dalla Jewish Telegraphic Agency – partendo dall’Egitto, dove conobbe il sovrano dell’epoca Mohammad Ali, prima di spostarsi in quella che oggi è la Terra d’Israele, accompagnato da un diplomatico americano di stanza nella regione. “La mattina del 12 agosto siamo arrivati. La Terra Santa! Palestina! I sentimenti, i riflessi, le estasi, puoi immaginare più facilmente di quanto io descriva”, scrisse il marinaio prima ancora che l’ancora venisse gettata in acqua.
Gli andò incontro David Darmon, ebreo di origini francesi e diplomatico americano, che salì a bordo della nave e informò i visitatori su quali condizioni aspettarsi una volta sbarcati: lo Stato è instabile, le strade sono malmesse, c’è una probabile epidemia e ci sono diversi gruppi di banditi. ”Dopo essere arrivati così lontano ed esserci stati così vicini. Come Mosè, ci è solo permesso di vedere la Terra Promessa ma non di entrarvi. Che peccato”, scrive Woofley. Il 15 agosto, però, alcuni dei passeggeri della nave, compreso presumibilmente l’autore della lettera, giunsero a Gerusalemme. In un poscritto in prima pagina, datato ottobre, lo scrittore scrive di non essere stato in grado di descrivere il resto del viaggio a causa dell’epidemia di colera in corso.
Il valore storico, oltre che simbolico, della lettera, deriva anche dalla presenza nella stessa del diplomatico David Darmon. Di lui si sa poco e nulla: fu nominato agente consolare nel 1832, su raccomandazione del viaggiatore ebreo americano, il colonnello Mendes Cohen (Cohen combatté nella guerra del 1812 e trascorse molti anni in Medio Oriente). Fu rimosso dalla sua posizione nel 1835, solo tre anni dopo la sua nomina, sembra a causa delle sue scarse prestazioni nell’accogliere i viaggiatori americani. La rarità delle documentazioni sull’attività di Darmon in Palestina hanno fatto salire il prezzo della lettera a dismisura. La base d’asta è di 1.500 $, ma secondo il CEO Kedem Meron Eren il valore è almeno il doppio.