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    In arrivo la terza serie di ‘Fauda’ ambientata a Gaza

    Supervista e molto apprezzata, si appresta ad arrivare sul piccolo schermo la terza serie di ‘Fauda’, action movie incentrata sulle operazioni sotto copertura di una unità d’elite israeliana che ha avuto grande successo su Netflix. Ma questa volta lo scenario non sarà la Cisgiordania – teatro principale delle prime due serie – bensì Gaza con la quale Israele ha avuto tre guerre. Nell’enclave palestinese governata da Hamas – gli autori di ‘Fauda’, il giornalista Avi Issacharoff e l’attore Lior Raz – hanno immaginato una missione al limite dell’impossibile per Doron, ruolo chiave della fiction, interpretato dallo stesso Raz. Il suo compito – hanno rivelato i media – sarà quello di infiltrarsi nei vertici di Hamas sotto le spoglie di un istruttore di boxe palestinese. La serie – che in Israele è uscita sempre sulla piattaforma Yes – è tutta incentrata sul conflitto e prende spunto dalle imprese dei cosiddetti ‘Mistaravim’, gruppo speciale delle Forze di difesa israeliane che agisce appunto ‘come gli arabi’. I suoi soldati parlano perfettamente la lingua e i dialetti, conoscono le usanze, le regole religiose, la struttura sociale e la politica della parte palestinese. Non a caso, in ‘Fauda’ i dialoghi sono sia in ebraico sia in arabo proprio a rafforzare questa doppia scena degli eventi. I ‘Mistaravim’ del plot sono una delle unità più segrete di Israele e i nomi dei suoi componenti non sono mai stati rivelati. ‘Fauda’ – che in arabo vuol dire ‘Caos’ – è la parola d’ordine usata dai componenti del gruppo quando le missioni volgono al peggio. La fiction è stata criticata da chi l’ha accusata di rappresentare il punto di vista israeliano sul conflitto, ma gli autori non la pensano allo stesso modo. “La scrittura teatrale – ha detto di recente Issacharoff – ti consente di dare qualcosa che il giornalismo è meno in grado di offrire. Puoi andare dentro i personaggi e le loro vite o comprendere le loro azioni, immaginando cosa abbia cambiato la loro mente o quali relazioni abbiano con la moglie, i figli o il padre. Per questo è grande immergersi nei personaggi: quello di un soldato sotto copertura e al tempo stesso quello del figlio di un terrorista”. Non potendo andare, per ovvi motivi, a Gaza, la fiction è stata in parte girata a Tel Aviv e in particolare in uno dei luoghi meno conosciuti della città. Sotto l’edifico che oggi ospita il Centro Rabin ci sono i resti infatti di un centrale elettrica segreta costruita negli anni 1954-56 nell’eventualità che un bombardamento arabo potesse colpire quella principale, Reading, affacciata sul mare. In caso, avrebbe anche potuto fungere da rifugio atomico del governo in caso di attacco con armi non convenzionali. In questo enorme spazio di 12 mila metri quadrati, con una profondità di 30metri, è stata ricostruita una base ultra segreta di Hamas. Quella dove Doron dovrà cercare di arrivare. 

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