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    Il successo delle startup israeliane anche nell’anno del coronavirus

    Israele ha stupito ancora una volta il mondo con una campagna di vaccinazione contro il Covid che ha raggiunto nelle prime tre settimane un milione e settecentomila cittadini e che in tre mesi coprirà l’intera popolazione. Nel frattempo, il suo settore hi-tech, spina dorsale della sua economia, continua a macinare record. $ 10,6 miliardi di investimenti nell’annus horribilis 2020, exit per $21,74 miliardi nel 2019. E poi migliaia di startup che stanno conquistando ogni mercato.

    Dei suoi 45 ‘unicorni’ (società private che hanno raggiunto una valorizzazione superiore al miliardo di dollari), 15 si sono aggiunti alla lista nell’ultimo anno. Parliamo del 10% degli ‘unicorni’ a livello mondiale. Com’è possibile? Come ha fatto un paese di 9 milioni di abitanti, nella zona politicamente più calda del pianeta, a diventare una superpotenza della tecnologia? Perché gli ‘unicorni’ non prendono il corona? E soprattutto, come la ‘Technology Diplomacy’ sta ridisegnando il Medio Oriente? 

    In un viaggio affascinante nei luoghi chiave della ‘Startup Nation’ Jonathan Pacifici, Venture Capitalist italo-israeliano, ci guida alla scoperta di una rivoluzione economica e sociale che sta avvenendo appena a tre ore di volo da casa nostra.

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