Nei giorni in cui è stata condotta l’operazione “Breaking Dawn”, i residenti del sud d’Israele hanno potuto usufruire di rifugi antimissile, da poco ristrutturati e resi agibili grazie all’aiuto di 450 ragazzi provenienti dal Regno Unito.
Arrivati in Israele all’inizio del mese di luglio per un viaggio a scopo educativo, i giovani si sono offerti volontariamente di mettere in buone condizioni i rifugi nelle zone generalmente più colpite dai razzi: sono riusciti, così, a rendere utilizzabili ben 270 spazi per la protezione dei cittadini.
“Non immaginavamo che i rifugi sarebbero stati utilizzati così rapidamente – ha detto una ragazza ad Arutz Sheva – Ci rattrista sapere che le persone abbiano dovuto mettersi al riparo dai missili lanciati da Gaza. È semplicemente inimmaginabile. Siamo felici che almeno ora siano al sicuro”.
“Questi luoghi hanno un valore essenziale. Salvano vite. – ha aggiunto un altro ragazzo – Io e i miei amici siamo orgogliosi di aver aiutato, per quello che abbiamo potuto, i residenti del sud d’Israele”.
I 450 giovani sono giunti grazie all’organizzazione filantropica ebraica britannica JNF-UK. “Come parte del programma – ha spiegato Yonatan Galon, Ceo del JNF-UK – diamo grande importanza alla promozione di progetti sociali, come la costruzione di spazi antimissile in quartieri in difficoltà e la ristrutturazione di ambienti scolastici nelle zone periferiche. Queste attività contribuiscono ad aumentare il senso di sicurezza e a incrementare la coesione sociale tra Israele e le comunità della diaspora”.