Il presidente della Polonia Andrzej Duda ha deciso di firmare la legge sulle restituzioni che limita fortemente il recupero, da parte degli eredi dei legittimi proprietari, delle proprietà depredate dai nazisti durante la Shoah e successivamente dal regime comunista in Polonia. E dopo varie proteste, che hanno accompagnato ogni singola fase dell’iter dell’approvazione, Israele ritira i sui diplomatico a Varsavia.
“La Polonia ha approvato oggi (sabato), non per la prima volta, una legge immorale e antisemita – ha tuonato il Ministro degli Esteri Yair Lapid in un videomessaggio – Questa sera ho incaricato l’inviato d’affari presso la nostra ambasciata a Varsavia [Tal Ben-Ari Yaalon] di tornare immediatamente in Israele per consultazioni, per un periodo di tempo indefinito”. Il nuovo ambasciatore in Polonia, Yacov Livne, resterà in Israele “per il momento”. Inoltre Lapid ha chiesto all’ambasciatore polacco Marek Magierowski, che è fuori dal Paese, di non tornare.
“Una decisione vergognosa e un attentato disgraziato alla memoria della Shoah – ha definito il Primo Ministro Naftali Bennett la legge polacca. “E’ un grave passo di fronte al quale – ha aggiunto – Israele non può rimanere indifferente. Lo Stato Ebraico si rammarica del fatto che la Polonia abbia scelto di continuare a colpire quelli che hanno perso tutto”.