Il 30
ottobre si voterà per le municipali. Con le principali città, Gerusalemme (638
mila votanti), Tel Aviv (438.000) e Haifa (257.000) coinvolte. Alle votazioni –
che si svolgono ogni cinque anni – parteciperanno oltre 6 milioni di aventi
diritto. Nel 2013 la percentuale di voto fu del 51,3%. Per l’elezione al primo
turno i candidati dovranno ottenere almeno il 40% dei voti, in caso contrario i
due con più preferenze si presenteranno ad un ballottaggio il 13 novembre. In
agenda ci sono anche questioni di carattere nazionale: il ruolo delle donne (in
tre località si presentano liste esclusivamente femminili); le esigenze della
minoranza araba e la lotta alla xenofobia; i rapporti fra ebrei laici e
ortodossi; la protezione dell’ambiente, e la questione dei migranti africani.
Occhi puntati anche sulle alture del Golan dove la popolazione drusa e’
chiamata a votare per la prima volta in 41 anni. A Gerusalemme, dopo i mandati
del sindaco uscente, Nir Barkat, il Likud (principale partito di governo) ha
diviso il proprio sostegno fra due candidati rivali, Moshe Leon e Zeev Elkin,
che dovranno misurarsi col laico Ofer Berkovic e col candidato ortodosso Yossi
Deutsch. Gli elettori palestinesi di Gerusalemme est, prevedibilmente,
diserteranno le urne come in passato. A Tel Aviv e Haifa i rispettivi sindaci
(il laburista Ron Hulday e l’indipendente Yona Yahav), entrambi in carica da
tempo, cercano l’ennesima conferma.