
L’IDF ha smentito le accuse diffuse sui social media secondo cui Hamdan Bilal, co-regista palestinese del documentario “No Other Land”, sarebbe stato prelevato da un’ambulanza dai soldati israeliani. Contrariamente a quanto dichiarato dal co-regista israeliano Yuval Abraham, l’esercito ha precisato che nessun palestinese è stato arrestato mentre si trovava all’interno del veicolo.
Bilal è stato arrestato con l’accusa di aver lanciato pietre contro le forze israeliane durante violenti scontri nei pressi del villaggio di Susya, nella regione di Masafer Yatta. L’IDF ha riferito che “diversi aggressori hanno lanciato pietre contro civili israeliani, danneggiando i loro veicoli. Ne è seguito uno scontro tra palestinesi e israeliani, culminato con un fitto lancio di pietre da entrambe le parti”. L’esercito e la polizia israeliana sono intervenuti per disperdere i disordini.
Durante l’operazione, alcuni assalitori hanno iniziato a lanciare pietre contro i soldati. In risposta, tre palestinesi, tra cui Bilal, e un civile israeliano coinvolto negli scontri sono stati arrestati. I detenuti sono stati trasferiti per ulteriori interrogatori, mentre un cittadino israeliano, ferito, è stato trasportato in ospedale per ricevere cure mediche.
Le autorità israeliane hanno sottolineato che l’intervento mirava esclusivamente a proteggere i civili e a ristabilire la sicurezza nell’area. Hanno ribadito che l’arresto di Bilal è legato al suo presunto coinvolgimento nei disordini e non alla sua attività di cineasta.