Da venerdì scorso, in Israele sono stati accolti 7.500 rifugiati ucraini, alcuni dei quali non hanno voluto separarsi dai propri animali domestici. Nel trasportino o al guinzaglio, gli amici a quattro zampe hanno intrapreso con loro il lungo viaggio verso le frontiere della Polonia e della Moldavia.
Come riporta Israel Hayom, secondo i dati del ministero per l’Aliyah e per l’Integrazione, finora sono 40 gli animali, fra cui cani, gatti e criceti, registrati presso il ministero dell’Agricoltura, ai sensi della normativa israeliana.
“I miei figli hanno perso tutto: gli amici, la scuola, le attività. Ogni cosa. Resto solo io con il cane e i criceti” ha detto Daria Polishuk, arrivata con i figli di 12 e 8 anni e gli animali. Il marito, invece, è stato costretto a rimanere in Ucraina a combattere.
“Abbiamo vissuto a Kiev fino allo scoppio della guerra. Abbiamo affrontato un viaggio di 15 ore, fermandoci solo 3 volte per 10 minuti. È stata dura, soprattutto per il cane, che non poteva restare nel trasportino tutto il tempo. Lui è come il mio terzo figlio” ha raccontato la rifugiata.
“La storia della famiglia Polishuk – ha affermato il ministro per l’Aliyah e l’Integrazione Pnina Tamano-Shata – è la storia di molte famiglie che hanno fatto l’Aliyah senza nulla ma non hanno voluto abbandonare i loro animali domestici. Ciò è davvero commovente”.
“Gli animali sono attesi in aeroporto con il cibo e con tutto ciò di cui hanno bisogno. Abbiamo visto che gli olim (immigrati), che arrivano in Israele insieme agli animali, si adattano più facilmente rispetto agli altri. I nuovi residenti a quattro zampe sono i benvenuti” – ha aggiunto il ministro.